(ARC) "BASTA PERO' A POSIZIONI DISCUTIBILI O INACCETTABILI"
Trieste, 11 dic - Troppe prese di posizioni, "discutibili o inaccettabili", troppe notizie distorte che mescolano argomenti differenti tra loro per far apparire le cose diverse da quelle che sono.
L'assessore alle Professioni ed al Lavoro Roberto Cosolini "risponde" pertanto oggi, con una conferenza stampa svoltasi nel Palazzo della Regione a Trieste, a quanto in queste ultime settimane è stato "maliziosamente" affermato in merito al disegno di legge della Giunta sulle professioni e sull'atteggiamento istituzionale che il Governo del Friuli-Venezia Giulia intende attribuire a questo settore del mondo del lavoro regionale.
Sgombrato il campo dalle "lagnanze" in merito al mancato coinvolgimento di alcune parti territoriali nel nuovo gruppo di lavoro costituito per riformare la legislazione urbanistica regionale ("è improprio accostare questa questione al tema delle professioni", sottolinea Cosolini), l'assessore rimarca la posizione della Giunta sul testo di legge dedicato alle professioni, che coinvolge sia quelle legate ad Ordini, Collegi ed Albi sia quelle "che emergono con rilevanza nel panorama economico della regione".
Ma sono e restano due realtà diverse, "non certo equiparate" evidenzia Cosolini, tant'è che nel ddl, tra poco in discussione in Consiglio regionale, agli Ordini professionali viene riconosciuto "peso economico e sociale" e il loro ruolo di "interlocutori", accanto alle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, nella concertazione e nella fase di definizione delle scelte tecniche che l'Amministrazione sarà di volta in volta chiamata a prendere nelle diverse materie in discussione.
Ad esempio in quello "sanitario", e quindi il coinvolgimento di medici e farmacisti, o in quello "tecnico" (con l'apertura di un tavolo con ingegneri, architetti, geometri, periti, ecc.) ed ancora in quello "giuridico-amministrativo", con un dialogo con avvocati, notai, commercialisti, ragionieri, ecc.
Ma il panorama del lavoro e, dunque, delle professioni cambia, in Friuli-Venezia Giulia come in Italia e nella Ue.
Miope sarebbe pertanto non considerare quelle professioni che oggi emergono nello scenario economico-sociale della regione e che risultano "utili" alla nostra comunità, indica l'assessore Cosolini. Ne cita alcuni nel corso della conferenza stampa, soprattutto nel campo della consulenza: esperti di marketing, di organizzazione aziendale, d'informatica, segnalando la loro indubbia valenza lavorativa.
"Così nel ddl - afferma Cosolini - diamo spazio ad ambedue queste 'categorie', quelle degli Ordini e Collegi professionali e quelle 'non ordinistiche', considerandole entrambi meritevoli di incentivi economici per l'avviamento di nuove attività, la formazione e l'aggiornamento, l'introduzione di nuove tecnologie, l'aiuto alle donne-professioniste (per lo più lavoratrici autonome)".
Resta chiaro, ovviamente, precisa inoltre l'assessore, che la nuova norma prevede l'istituzione di procedure rigorose per una valutazione attenta delle professioni "non ordinistiche" sulle quali indirizzare risorse regionali.
Questo ddl, rileva infine Cosolini, è stata depositato in Commissione regionale assieme a due proposte di legge (rispettivamente presentate dall'ex assessore Giorgio Venier Romano e da Alleanza Nazionale) ed è stato deciso di nominare un comitato ristretto per aprire un'ampia consultazione con il mondo delle professioni: "un percorso - mi pare - improntato al massimo dialogo".
"E se qualcuno avesse l'interesse, vero questa volta, di andare a confrontare i due testi - conclude Cosolini - vedrebbe con chiarezza che in merito alle professioni non tutelate da Ordini o Collegi la norma presentata dalla Giunta è addirittura più rigorosa e presuppone maggiori requisiti, proprio nel rispetto delle professioni tutelate e controllate dagli Ordini e del cittadino-fruitore finale del servizio rispetto a quella presentata dalla precedente Giunta e ripresa da Forza Italia in questa legislatura".
ARC/Roberto Micalli