Franco Dal Mas rilancia la candidatura di Elio De Anna e fa un appello ai partiti della coalizione per un contratto programmatico con gli elettori
Una lista unica del centro-destra alle elezioni provinciali. E' la proposta di Franco Dal Mas, esponente di punta di Forza Italia, che ribadisce la necessità che gli "azzurri" tornino a congresso.
Perché questo appello, quasi lei fosse il Prodi del centro-destra?
«La Cdl ha in Elio De Anna un leader riconosciuto. Da qui l'opportunità di una lista unica, in grado di stringere un contratto con gli elettori fondato su un programma condiviso. Con l'unità delle sue componenti, il centro-destra ottiene ciò che vuole».
Che significato ha il congresso annunciato di FI?
«Dobbiamo rompere con la storia recente, disseminata di errori. E' un congresso necessario per uscire dall'immobilismo, superando le ragioni che hanno portato al commissariamento. E' necessario che il partito diventi sintesi delle sue anime: il cattolicesimo liberale, il riformismo laico e il liberal-socialismo, oltre all'eresia socialista e riformista senza la quale non si dà una vera modernizzazione al sistema. Il congresso deve servire a lanciare una linea politice forte, riscrivere linguaggi e comportamenti».
C'è chi teme che il congresso soddisfi la voglia di potere dell'asse Pedicini-Dal Mas.
«Il congresso deve essere la ripartenza. Nessuno vuole la conta, la soluzione deve essere unitaria».
Intanto avete perso per strada alcuni esponenti che hanno scelto il "terzismo".
«Il terzismo è figlio della politica di questa sinistra e teorizza il nichilismo politico che proietta in Berlusconi l'immagine del nulla».
E Agrusti?
«Se è iscritto a FI partecipi al congresso, abbandonando la deriva terzista».
Cosa pensa del nuovo assetto dei vertici regionali?
«Rispetto agli agitatori del nulla, si è scelta la strada di premiare la moderazione. Non vorrei che l'indicazione romana celasse la somministrazione di una forte dose di Tavor. Il nuovo coordinatore deve favorire i congressi, dando al popolo di FI la possibilità di scegliere: soluzioni imposte dall'alto non sono più accettate». (ste.pol.)