Quello che i candidati si propongono di fare, se verranno eletti, di qui alle politiche del 2006
Rosato: «Per Trieste, contro Berlusconi». Codarin: «Due progetti concreti»
Pagine a cura di Paola Bolis
Abbiamo parlato delle vostre idee e del vostro programma. Ma se sarete eletti, cosa pensate di poter realisticamente fare in un paio d'anni al Parlamento?
Sponza: "È proprio questo il tema su cui si rischia di fare confusione. Le elezioni si tengono in un momento in cui il Parlamento è già stato formato e gli interessi locali sono già stati soddisfatti. La strategia storica, giusta o sbagliata non importa, che richiede di essere eletti per poter foraggiare le lobby non può essere messa in atto. Dunque in questo caso stiamo parlando di strategie altre, che per quanto riguarda soprattutto gli argomenti di pertinenza parlamentare purtroppo non sono neanche dirette verso Trieste. I temi di cui si discute a livello nazionale sono altri: le pensioni per esempio, l'eutanasia... Su questi argomenti occorrerebbe dare una risposta come candidati."
Quanto alle pensioni, per esempio, dico al cittadino: perché mai lo Stato deve dire quando andare o non andare in pensione? Perché in uno Stato liberale la pensione non può essere il frutto della propria contribuzione libera?
Io dico: datemi i soldi, non ritenetemi le imposte alle origine. Sarò io a decidere se pagare lo Stato con i contributi volontari, oppure se rivolgermi a un'assicurazione privata. Uno Stato liberale deve mettere ognuno di noi in condizione di compiere scelte in maniera autonoma, e secondo i propri bisogni. Ci può essere un ottantunenne ancora perfettamente in grado di lavorare, così come a 45 anni si può essere non più in grado di continuare a lavorare."
Codarin:" Io mi sono soffermato su due temi - Ferriera ed Expo - proprio perché penso che nell'arco limitato di un paio d'anni un deputato di Trieste si debba concentrare su cose in cui può davvero impegnarsi in maniera pesante. Sulla Ferriera occorre trovare soluzioni alternative per chi lavora e raggranellare quanti più soldi possibile dallo Stato attraverso i vari ministeri. Quanto all'Expo, c'è da fare una grande pressione sul governo affinché appoggi la nostra candidatura, sperando che a livello locale si risolvano antichi problemi, che ritengo peraltro piccoli rispetto all'obiettivo. È evidente poi che un deputato, con il proprio schieramento, in due anni fa altre cose. Se verrò eletto io seguirò la Finanziaria, e inserirò subito qualche emendamento per portare i problemi specifici più importanti della città all'attenzione di Roma. Le pensioni? Sono favorevole alla riforma, ma con una gradualizzazione. Mi impegnerò anche, ma senza demogogia, su un discorso serio che è quello dell'equo e definitivo indennizzo dei beni abbandonati, questione che poggia su leggi sbagliate emanate in precedenza e macchinose anche nell'erogazione dei fondi. Ecco, in due anni si riesce a tentare di fare un paio di cose per poter poi ripresentarsi mettendo sul piatto ciò che si è riusciti o meno a fare."
Rosato:"Io mi sono dato due mandati. Il primo è di essere un po' il braccio operativo di Intesa democratica, perché ritengo di portare nel Paese questo modello di alleanza che non punta all'omologazione dei partiti al suo interno ma alla valorizzazione delle differenze, su un programma serio però. Ritengo di poter essere il braccio operativo della Regione rispetto a decisioni assunte nel Friuli Venezia Giulia e sulle quali vadano sviluppate sinergie.
L'altro mandato che mi do è quello di dire no al governo Berlusconi. No alle politiche dei tagli sul sociale, no alla chiusura del tempo pieno della scuola, no a questa riforma delle pensioni che viene fatta - primo caso in Italia - senza sentire nessuno, no a una politica che privilegia gli interessi di pochi su quelli dei molti... Insomma, mi candido per fare sì il parlamentare di Trieste in rappresentanza della sua città, ma anche per dire no al modo in cui viene gestito questo Paese."
Sponza:" Il candidato del Centrosinistra si dichiara contrario alle logiche del governo Berlusconi, ma siccome in Parlamento la differenza tra i due schieramenti è di cento unità, un deputato in più o in meno non fa differenza. Invece, su determinate questioni in cui mi vado a impegnare, come quelle che attengono le libertà personali, ci sono già dei politici che hanno preso posizione. Io sto raccogliendo firme per 25 proposte di legge già depositate in Parlamento, e mi candido per poterle affrontare alla Camera. Come parlamentare libero che non innesca la logica di contrapposizione di parte, costituisco un elemento catalizzatore perché non rappresento uno schieramento in particolare, ma quell'istanza concreta per cui mi impegno."