You are here

«Il problema è far sapere che i seggi sono aperti»

Testo: 

Pochissimi «big» di partito sono calati a Trieste: la partita si gioca volutamente tutta sul territorio, negli ultimi giorni di campagna «on the road»
Accordo sul fatto che sarà una tornata poco frequentata. Per disaffezione o per disinformazione

Su una questione concordano: questo sarà un voto poco partecipato. A Trieste di elezioni suppletive non se ne sono mai viste prima d'ora, ma le circoscrizioni italiane dove l'esperienza è stata compiuta hanno fatto rilevare percentuali di votanti che si aggirano tra il 30 e il 40%. Stavolta, poi, le suppletive si tengono a soli quattro mesi dalle regionali.
Avete percepito difficoltà a comunicare con i cittadini?
Sponza: " Moltissimo: molte delle persone che incrociavo non sapevano nemmeno che bisognava votare. Il fatto che la gente non vada alle urne è ormai un fenomeno nazionale, ma qui risulta ancora più accentuato. E poi, i pochi che sanno delle elezioni sono confusi sul loro significato. Il fatto che il voto riguardi un territorio limitato non fa capire che si tratta di elezioni nazionali."
Codarin: "Io ho trovato parecchie difficoltà soprattutto a inizio campagna. In quanti voteranno? La percentuale tra il 30-40% mi sembra persino elevata, ma credo che andremo su quelle cifre. Molti comunque non voteranno perché non sapranno di doverlo fare."
Rosato: " La scarsa affluenza è ormai un fenomeno nazionale per tutte le elezioni: perfino alle regionali, che pure erano sentite, c'è stata una diminuzione di votanti. Credo che stavolta faremo il record. L'elemento più difficile da spiegare alla gente, anche se a noi può sembrare banale, è il fatto che non votano tutti, ma solo i residenti del Collegio 2."
Cosa vi ha colpito di più nel contatto con i cittadini?
Sponza: "Quello che fa più male è la risposta negativa: la gente è stufa, non vuole più sentir parlare di elezioni né di politica e quindi dà risposte negative quando capisce di stare parlando con una persona che di politica si occupa. Fa male riscontrarlo, soprattutto nei giovani. Io le firme a sostegno della candidatura le ho raccolte tra gli anziani. I giovani rispondono "Non vado a votare, non mi interessa, non ho mai votato"."
Codarin: "I disinteressati ci sono. Ma girando un po' ho visto che la gente è contenta se a dare l'informazione, a lanciare il messaggio è il candidato stesso. Quindi c'è sì disinformazione e stanchezza, ma con un minimo di impegno, avendo più tempo - il 2 è un collegio vasto - il distacco si ridurrebbe."
Rosato: "Primo, la città non è quella che noi vediamo per la strada: c'è una gran parte di cittadini che non esce da casa, oppure lo fa soltanto per compiere il tragitto casa-ufficio. E poi ci sono i tanti anziani che stanno chiusi nel loro appartamento e con cui in effetti non sappiamo come relazionarci. Secondo: io ho visto una speranza rispetto a quello che rappresenta questa campagna elettorale. Una parte della popolazione che ho incontrato spera che questo sia un segnale anche rispetto a un'elezione che è pur sempre politica e ha un risvolto nazionale. Insomma, quegli elettori credono di poter mandare un segnale di non accordo su quanto sta succededendo nel nostro Paese. Questo il messaggio che più volte mi è arrivato."
Parlavamo di contatti con la gente. Di «big» invece se ne sono visti pochini.
Codarin: "A me fa assolutamente piacere quando arrivano: e sono venuti il ministro Matteoli, il presidente della Camera Casini, o ancora il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi, che ci teneva a dare il proprio appoggio. Mi ha fatto molto piacere, ma non sono state visite che ho richiesto io: credo che questa campagna per le suppletive si giochi molto sulla bontà degli schieramenti in questa città. il maggioritario proprio questo dovrebbe dire. In un'elezione nazionale è opportuno che i big si muovano perché devono dimostrare interesse su tutto il territorio, in una suppletiva non sono indispensabili."
Per Sponza venerdì arriveranno Marco Pannella e Emma Bonino.
Sponza: " È una situazione un po' curiosa. All'inizio della campagna né da parte della Lista Bonino né dei Radicali italiani c'era interesse. Io poi ho deciso per conto mio, per tutta una serie di motivi, che era giusto che mi candidassi e ho agito. Poi di conseguenza ho entusiasmato il partito, e quando Pannella entra in azione allora ti dà anche l'anima, e ha deciso di venire qui."
Per Rosato, dopo Rosi Bindi, ci sono altri nomi in arrivo?
Rosato: " No, è venuta solo Bindi, per cose peraltro molto concrete."

Data: 
Mercoledì, 22 October, 2003
Autore: 
Fonte: 
IL PICCOLO - Trieste
Stampa e regime: 
Condividi/salva