Il presidente La Pietra scrive a Cosolini L'assessore: «Riconosceremo il loro ruolo»
UDINE. «Inserire a pieno titolo i professionisti nella legge sull'innovazione e varare una normativa ad hoc in grado di riconoscere il ruolo vitale degli iscritti agli ordini professionali nel quadro socioeconomico regionale».
Sono due i punti focalizzati nel corso di un incontro tra l'assessore regionale al Lavoro e alle professioni, Roberto Cosolini, e i rappresentanti degli oltre 30 mila professionisti del Friuli-Venezia Giulia. «All'assessore Cosolini - conferma l'ingegner Romeo La Pietra, presidente regionale di Federprofessionisti - abbiamo ribadito la necessità di inserire la categoria, al pari dell'industria, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura, nel novero degli interlocutori istituzionali della legge sull'innovazione e sulla ricerca. Se così non fosse, infatti, sarebbe trascurato uno dei settori più vivaci nell'ambito delle nuove tecnologie, quello appunto delle professioni intellettuali».
Una richiesta, quella avanzata dai rappresentanti degli ordini e dei collegi, sposata dall'assessore Cosolini, che ha preannunciato il suo personale interessamento per emendare la norma ereditata dalla precedente Amministrazione regionale e rimpinguata finanziariamente dalla Giunta Illy nei suoi primi cento giorni.
A cavallo tra nuova e vecchia legislatura regionale, intanto, rimane aperta anche la questione della legge di settore, la cui approvazione era stata sfiorata dall'allora Giunta Tondo. «Grazie all'interessamento dell'ex assessore Venier Romano - sottolinea La Pietra - si era giunti a un passo dall'approvazione di una legge regionale organica in materia di professioni.
Alla categoria poco importa se l'obiettivo sia centrato da una maggioranza piuttosto che da un'altra. Ben più importante, invece, è scrivere una buona legge. Questo ci auguravamo allora, e questo ci proponiamo anche oggi come ragionevole obiettivo: che i professionisti vedano riconosciuto il loro ruolo nelle politiche economiche del Friuli-Venezia Giulia, visto che concorrono in misura determinante alla formazione del prodotto regionale e dell'offerta occupazionale».
«Stò lavorando proprio perchè il ruolo delle professioni sia maggiormente riconosciuto, ma non è un lavoro semplice - concldue l'assessore Cosolini -. Non è semplice perchè il mondo delle professioni è vasto e articolato». «Comunque, la legge sull'innovazione, oggi come oggi, prevede un comitato composto dal presidente, dagli assessori, oltre ai rettori di Università, al presidente dell'Area di Ricerca, dell'Agemont e ai rappresentanti di industriali, artigiani e agricoltori. Un tanto per dire che comunque non le categorie sono presenti in quel comitato e che il problema del coinvolgimenti degli attori di questa regione non credo dipenda dai comitati o dalle commissioni permanenti».