You are here

DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE SULLE RADICI CRISTIANE NELLA COSTITUZIONE EUROPEA

Testo: 

01 OTT 03 CR: approvati ordini del giorno, fine lavori (7)

(ACON) Trieste, 1 ott - RC - L'Aula ha respinto a maggioranza (21 no, 9 sì e un astensione) la mozione della Casa delle Libertà. Ha quindi accolto l'ordine del giorno dei capigruppo della maggioranza (21 sì, 10 no e un astensione) e quello presentato da Maurizio Salvador del Gruppo misto (25 sì, 3 no e 5 astensioni).

Così il dibattito prima delle votazioni:
Sappiamo che non è una cosa semplice e accanto a questa vi sono altre questioni complesse - ha spiegato Isidoro Gottardo (FI). Non è indifferente chiudere in questa fase storica - ovvero di presidenza italiana dell'Unione europea - la predisposizione della Convenzione. Riconoscere le radici giudaico-cristiane europee è un dovere verso la storia d'Europa. Quanto invece chiesto dall'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, è già presente nella bozza dei 15.
Diversi i punti evidenziati da Roberto Molinaro per rimarcare i valori che con la mozione si vanno a chiedere: l'esperienza del Friuli Venezia Giulia con il Patriarcato di Aquileia nonché quella più recente di Alpe-Adria; pensare quale Europa si vuole contribuire a costruire; riprendere quanto scritto sui principi europei nella Carta di Nizza; il fatto che si va verso una Costituzione europea continentale e noi abbiamo nel nostro DNA i principi cristiani.
Bruna Zorzini (PDCI) si è detta comunista e contraria a quanto propone il gruppo dell'opposizione, mentre è impostante inserire nel preambolo della Costituzione europea la contrarietà alla guerra. Bisogna poi ricordare quali sono le radici dell'Europa e ricordare solo quelle cristiane è limitativo, si dimenticano le greco-romane e anche l'eredità islamica.
Alto il profilo della mozione, per Mauro Travanut (DS), che ha parlato di intento nobilissimo, ma che sottovaluta alcuni aspetti. Si dà avvio ad un processo di individuazione storica che è uno dei più complessi - ha affermato. Le origini dell'Europa si perdono nei tempi e le sue radici si mescolano. Il nostro ordine del giorno, invece, ha idee che sono comuni a tutti e non esclude nulla.
Per Giancarlo Tonutti (Margh) il richiamo alle radici cristiane è stato politicamente strumentale e l'opposizione afferma l'importanza dei contenuti della mozione solo perché vuole che Berlusconi firmi la Convenzione europea finchè è presidente dell'Unione. Mi dichiaro cattolico-praticante - ha aggiunto - e non voglio che i miei principi siano immiseriti da principi di "bandiera". Il cristianesimo non può essere trasportato in chiave occidentale: non si deve tirare per i capelli o per le icone chi non deve esserlo.
Maurizio Salvador (GM) ha affermato di ritrovarsi in principi di entrambi i documenti presentati, ma che il Consiglio ha perso l'ennesima occasione di trattare in modo univoco temi molto importanti. Il grande assente della Convenzione europea - ha spiegato - sono le Regioni e le Autonomie locali e questo avremmo dovuto votare tutti insieme, oltre al rafforzamento delle democrazie.
Non abbiamo la pretesa di esaurire il tema della nascita della Costituzione europea - ha detto Luca Ciriani (AN) - ma ricordo Benedetto Croce dove ha spiegato perchè non possiamo non dirci cattolici e cristiani. E' necessario che i cittadini europei siano parte non solo di un Patto economico da rispettare, ma di un'aggregazione culturale e politica e siano orgogliosi della loro storia, fatta anche di eventi tragici e sanguinosi, ma che non si può dimenticare. La nostra proposta non è una questione di credo personale.
Anche Bruno Zvech (DS) ha sostenuto che i confini si allargano non solo in termini monetari. L'Europa è il nuovo luogo dei diritti riconosciuti - ha detto - ed è giusto che ne sia affermata la diversità storica, politica, religiosa. Ha quindi parlato del mito di Osiride da cui ha tinto anche il cristianesimo, contaminato anche dall'Africa e dal paganesimo. Non si vuol negare, ma affermare la dignità di tutti e pari diritti.
Il tema dell'Europa è in effetti un argomento da trattare da parte delle Regioni, che assumeranno una dimensione sempre maggiore, ma ha poco a che vedere con la mozione - così Bruno Malattia (Citt). L'interesse dei cittadini è che si consolidi l'unità europea e ciò avviene attraverso istituzioni volute da tutti gli Stati membri e dai cittadini. La bozza di giugno è la sintesi nella quale tutti questi Stati si possono riconoscere senza contrasti.

Data: 
Giovedì, 2 October, 2003
Autore: 
Fonte: 
WWW.REGIONE.FVG.IT
Stampa e regime: 
Condividi/salva