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«Bronx, brutture da abbattere»

Testo: 

Critiche anche al nuovo teatro e ai parcheggi in zona tribunale
Condanne estetiche anche per l'ex sede della Sip e palazzo del Mutilato

LA PROPOSTA DI URBANI
Possibile concessione di contributi alle città che intendano demolire le strutture e gli edifici considerati palesi obbrobri
di STEFANO POLZOT

Ruspe in azione anche a Pordenone, se venisse trasformata in legge la proposta del ministro dei beni culturali Giuliano Urbani, che prevede la concessione di contributi alle città che intendono demolire strutture architettoniche considerate palesi brutture. Se i finanziamenti arrivassero, la maggioranza dei politici non avrebbe dubbi: la prima meta dei demolitori sarebbe il Bronx.
Il centro direzionale Galvani è considerato una realtà staccata dalla città, che di notte diventa un luogo isolato. Tutto il contrario rispetto a una politica urbanistica che dovrebbe privilegiare le connessioni tra il centro storico e gli altri luoghi.
«La prima struttura che mi viene in mente - commenta Elena Coiro, capogruppo di Alleanza nazionale - è proprio il Bronx, che ha un utilizzo non consono rispetto alla sua posizione che è strategica. Spero di non dire altrettanto del futuro teatro Verdi. Se dovessi scegliere, inoltre, abbatterei tutte le cementificazioni che sono state operate lungo il Noncello».
Più che a una demolizione del Bronx, Giuseppe Pedicini, consigliere di Forza Italia, pensa a una sua ristrutturazione. Girandosi attorno, però, farebbe muovere le ruspe «verso quelli che chiamo garages, realizzati nel terrapieno dell'ex tribunale, ma anche all'indirizzo dei tanti condomini, pure in via Martelli e in centro, che sono stati realizzati negli anni Cinquanta e Sessanta sull'onda di una espansione edilizia non programmata. Ma non mi piace neppure piazza XX Settembre e, comunque, non inserisco nell'elenco il nuovo teatro Verdi solo perché non è stato ancora realizzato». Un indirizzo, il suo, in linea con la posizione del critico d'arte Vittorio Sgarbi, che, proprio recentemente, ha bollato il disegno progettuale del contenitore culturale come un incrocio tra un wc e un Motorola.
Propugnatore di una campagna per lo smantellamento del Bronx era stato a suo tempo il presidente del Consiglio comunale, Alvaro Cardin, che guarda con favore anche all'eliminazione della palazzina ex Sip, che si trova a fianco del Verdi, «per dare ariosità all'ambito circostante e recuperare, magari, le vecchie rogge». Un'opinione, la sua, che lo vede in sintonia con il segretario cittadino dei Democratici di sinistra, Raffaele Brigida, il quale aveva lanciato una proposta in tal senso, e con il capogruppo dello stesso partito in consiglio comunale, Ennio Martin, al quale, però, la prima cosa che viene in mente «è il palazzo del Mutilato, un'opera che a me proprio non piace». Per Martin, che esalta una caratteristica della città, «quella di avere grandi spazi verdi», però, «è necessario ripensare il Bronx e questo deve essere un obiettivo dell'amministrazione comunale».
Un indirizzo sul quale si è detto favorevole anche l'assessore all'urbanistica, Pietro Piva, che ha espresso la disponibilità dell'amministrazione comunale a recepire cambi di destinazione d'uso del Bronx, anche se il problema poi diventa di carattere tecnico, ovvero rispetto alla compatibilità di trasformare uffici in residenze.
Si era espresso a suo tempo per un abbattimento dei «condomini degli anni '70, per ripensare la città» l'ambientalista ed ex consigliere regionale, Mario Puiatti.
Chi, invece, non accenderebbe i motori delle ruspe è il consigliere comunale, Marcello Passoni. «Anche il brutto - afferma - fa parte della storia della nostra città e, per questo motivo, è necessario salvaguardarlo, se non altro come monito nei confronti degli attuali e dei futuri amministratori, affinché non vengano ripetuti gli stessi errori». Tra gli edifici più impattanti, secondo Passoni, c'è sicuramente palazzo Crimini, «ma l'amministrazione comunale ha in programma un intervento di ristrutturazione e ampliamento che consentirà di riqualificare l'area alle spalle della loggia municipale».

Data: 
Mercoledì, 30 July, 2003
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
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