Elezioni regionali: continua il deposito dei ricorsi. La Dc si rivolge addirittura al Tar del Molise. Ulteriori pasticci nel sorteggio
In teoria la lista Mitteleuropa potrà essere votata. L'interessato: «Rinuncio a capire»
«Più caos c'è e più sono felice». Marcia indietro a Pordenone. Prima audizione parziale giovedì prossimo: il giudice analizzerà le ragioni del Pdci
TRIESTE Il Tribunale amministrativo regionale si prepara a vagliare i ricorsi degli esclusi alle elezioni regionali. Reclami annunciati da tempo, dagli obiettivi diversi a seconda dei proponenti. Ma in questa tormentata vigilia del voto non c'è solo la fila al Tar: continua a persistere un certo imbarazzo anche nei tribunali. Perfino il sorteggio delle liste, necessario per dare un ordine ai contrassegni che compariranno sulla scheda elettorale, hanno prodotto alcune discrepanze tra Uffici centrali circoscrizionali. Modalità diverse tra Trieste e Udine - sulla falsa riga della questione firme, che ha portato all'accettazione del Movimento Friuli e la bocciatura della lista Mitteleuropa - anche nella «pesca» dal bussolotto.
A Trieste i magistrati hanno ammesso al sorteggio anche il movimento di Roberto Visentin, non assegnandogli però alcun numero al momento dell'estrazione. Un atto dovuto, vista l'estromissione della lista regionale (un candidato presidente deve essere collegato con una lista in almeno tre Circoscrizioni, pena l'esclusione), messo a verbale dai giudici. Udine si è invece comportata in maniera diversa, assegnando al contrassegno dell'aquila a due teste il numero 12. «Ho qui il verbale in mano. Rinuncio a capire, però a me sta bene così... più caos c'è e più sono felice», gongola Visentin davanti all'intrigo creato intorno alla sua lista. A Pordenone questione ancora più complessa: Mitteleuropa è stata prima sorteggiata, poi esclusa per mancanza di collegamento con un candidato presidente.
Sia come sia, il verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale di Udine servirà a dare l'ordine delle liste sulla scheda e gli spazi da assegnare per i manifesti murali. Mitteleuropea sarà quindi presente sulle schede elettorali di quella Circoscrizione? Impossibile, stando alla legge, ma il dubbio a questo punto rimane e non aiuta di certo a rasserenare la campagna elettorale. Il clima è già teso per i ricorsi al Tar che già nelle prossime settimane saranno discussi e potrebbero portare a delle sorprese. In una nota i Comunisti italiani rendono noto che il presidente del Tar ha fissato i tempi di decisione del ricorso avverso all'esclusione della lista del Pdci a Tolmezzo. Giovedì prossimo la prima audizione e decisione, ma appena dopo le elezioni (il 26 giugno) la Camera di Consiglio collegiale confermerà il provvedimento del presidente. In ogni modo il ricorso, come sottolineato dai proponenti, «non mira assolutamente a sospendere la procedura elettorale». Cosa che invece vogliono la lista Bell'Italia e Roberto Visentin. Quest'ultimo, dopo gli «sgarbiani» che l'hanno fatto ieri, depositerà lunedì il proprio ricorso. Entrambi intendono invalidare, se non riusciranno a sospenderle, queste elezioni regionali per ricominciare tutto da capo. Anche il ricorso del Mf chiede la riammissione della lista a Tolmezzo, come del resto avanza il Partito regionale Popolari-Udeur a Trieste e in Carnia. L'ennesimo ricorso, come comunica in una nota Danilo Bertoli, è stato depositato dai «mastelliani» ieri sostenendo la tesi della «prima applicazione del Tatarellum» e quindi il dimezzamento delle firme.
Intende addirittura spingersi fuori regione la nuova Democrazia cristiana, pronta a fare ricorso al Tar del Molise contro la decisione presa dalla Corte d'appello di Trieste. Un riferimento magari non pertinente sul piano giuridico, ma dal forte richiamo politico. Le regionali del '98 in Molise, per alcune irregolarità nella presentazione delle liste, furono annullate dal Tar e il Consiglio di Stato portando nel 2000 nuovamente alle urne gli elettori.
Pietro Comelli