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PIOGGIA DI RICORSI, ELEZIONI REGIONALI A RISCHIO

Testo: 

I 5 collegi circoscrizionali nel caos. La lista Sgarbi si ripresenta: a Udine l'accettano, aGorizia no, a Pordenone è "sub judice". Escluso l'ex sindaco cardin
Tre istanze al tar per annullare il voto dell'8 giugno. Diverse interpretazioni sul numero di firme da presentare

Pordenone
NOSTRA REDAZIONE
Elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia sempre più a rischio di annullamento. Sul voto del prossimo giugno, infatti, pende la spada di Damocle di almeno due, forse tre, ricorsi al Tar. E tutti quelli che hanno intenzione di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale sono pronti a chiedere l'annullamento del voto dell'8 giugno. Ieri infatti avrebbe dovuto essere la giornata in cui l'Ufficio centrale di Trieste doveva emettere le sentenze definitive sui ricorsi presentati ai vari Collegi circoscrizionali. Invece la giornata si è arricchita di nuovi colpi di scena e il panorama delle norme elettorali si è fatto ancora più ingarbugliato. Al punto che qualcuno ha già fatto presente che questa potrebbe essere la legislatura più breve della storia della Regione.
Due i nodi più scottanti, nati dal fatto che i vari Collegi circoscrizionali, composti da tre magistrati ciascuno, hanno valutato in maniera difforme. Addirittura contraria.
Ma c'è di più: ieri infatti in tutte e cinque le Circoscrizioni (Udine, Pordenone, Trieste, Gorizia e Tolmezzo) nonostante i termini per la presentazione delle liste siano scaduti sabato scorso, si sono presentati i rappresentanti di alcuni movimenti a consegnare l'intero incartamento per partecipare comunque alla corsa elettorale. Il perchè è presto spiegato: in Regione si vota per la prima volta con il Tatarellum, visto che sino ad ora è sempre stata usata la legge regionale. Possibilità questa che deriva dallo statuto speciale. E i meccanismi delTatarellum hanno messo in difficoltà prima di tutto gli uffici regionali, poi i Collegi circoscrizionali che hanno dato valutazioni diverse. Il primo problema ha riguardato il numero di firme: 1000 secondo la legge nazionale che però prevede, in caso di prima applicazione (come accade in regione), almeno il 50 per cento. Secondo punto la data di presentazione delle liste: 29 giorni prima del voto afferma ancora la legge, che però diventano 26 in caso di prima applicazione. E questo passaggio ha scatenato i problemi più gravi visto che ieri, a termini già scaduti, ma ancora validi secondo l'interpretazione data da alcuni rappresentanti dei partiti, sono arrivate le integrazioni.
Come se tutta questa confusione non fosse già sufficiente i giudizi dei vari Collegi circoscrizionali sono stati diversi. Alcuni hanno accolto l'integrazione, altri l'hanno rigettata, altri ancora l'hanno messa sub judice. C'è subito da dire che Sos Italia, con il candidato Vittorio Sgarbi ha ripresentato ieri liste e firme. A Udine è stato accolto tutto, a Gorizia l'incartamento è stato dichiarato inammissibile, a Pordenone metà è stato accolto, l'altra metà è finito sub judice. A Trieste infine a tarda ora il Collegio stava ancora decidendo come comportarsi. Stesso discorso vale per il Movimento Friuli che ha presentato le liste a Tolmezzo. Qui il collegio ha rigettato, ma oggi è previsto il ricorso all'Ufficio centrale di Trieste. C'è infine la Nuova Democrazia Cristiana che ha consegnanto l'incartamento per correre sia a Pordenone che a Udine. Oggi ci sarà la decisione dei rispettivi Collegi.
Un panorama quindi decisamente caotico al quale si aggiunge il fatto che i Comunisti Italiani si sono visti cassare il ricorso che sosteneva appunto la prima applicazione della legge e quindi la possibilità di presentare meno firme. Ma una decisione completamente diversa è stata presa a Pordenone per il Movimento Friuli. Su tutto questo, infine, pende ancora il ricorso dell'ex senatore Roberto Visentin che si è visto escludere a Gorizia per carenza di firme.
L'unica decisione presa ieri e oramai definitiva è l'esclusione dell'ex sindaco di PordenoneAlvaro Cardin. L'Ufficio centrale di Trieste infatti ha confermato la decisione di Pordenone: Cardin non è candidabile in quanto la condanna passata in giudicato per tentata concussione con una pena superiore a 6 mesi (10 mesi e 20 giorni) è state ritenuta determinate per la sua ineleggibilità.
Loris Del Frate

PORDENONE Solo 668 nomi per il "Movimento Friuli"
COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALEDI PORDENONE
I magistrati hanno accolto in base alla prima applicazione della legge nazionale in regione la lista del Movimento Friuli che anzichè mille firme ne ha consegnante solo 668.Ieri invece hanno messo "sub judice"la lista della Nuova Democrazia Cristiana che avvalendosi della stessa norma che prevede termini di presentazione più estesa, ha consegnato l'intero incartamento in ritardo.Sempre il Collegio ha messo parzialmente sub judice la lista "Sos Italia" di Vittorio Sgarbi.Ha accolto infatti il numero minore di firme, ma non ha invece fatto passare lo slittamento dei termini di presentazione. Oggi è attesa la decisione sul ricorso presentato.

UDINE Tante interpretazioni per "Sos Italia"
COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALEDI UDINE
Anche in questo caso ci sono state interpretazioni diverse.Il Collegio infatti ha accolto ieri la lista "Sos Italia".
Questa lista ha come candidato alla presidenza della Regione Vittorio Sgarbi e che si è presentata interpretando in maniera estensiva la legge nazionale (il Tatarellum usato per la prima volta in regione) sia per quanto riguarda il numero dimezzato di firme che lo slittamento dei termini.
Oggi invece il Collegio sarà chiamato a discutere il ricorso presentato dalla Nuova Democrazia Cristiana.
La Nuova Democrazia Cristiana sempre ieri, in ritardo sui termini, ha presentato la sua lista.

TRIESTE Anche qui la lista Sgarbi messa "sub judice"
COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALEDI TRIESTE
Ieri il collegio ha messo "sub judice" la lista dell'onorevole Vittorio Sgarbi.Vittorio Sgarbi - come ha fatto a Udine - si è presentata in ritardo sui termini perchè ha scelto di avvalersi della norma che prevede la prima applicazione del "Tatarellum" in Friuli Venezia Giulia.Secondo questa interpretazione infatti i rappresentanti di "Sos Italia" hanno consegnato anche meno firme rispetto alle 1000 previste.Oggi alle 9 sarà presa la decisione se accattare o meno il ricorso presentato.Nel caso in cui non venisse accolto Sos Italia si è dichiarata pronta a ricorrere nuovamente all'Ufficio centrale presso la Corte d'appello a Trieste.

TOLMEZZO Movimento Friuli "in ritardo" ma applicando la norma Tatarellum
COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALE DI TOLMEZZO
Ieri il Movimento Friuli ha consegnato le liste fuori dai termini avvalendosi della prima applicazione in regione del Tatarellum. Il Collegio però ha messo sub judice la validità della consegna. In precedenza aveva già cassato la lista dei Comunisti Italiani che hanno ricorso all'Ufficio centrale. Anche in questo caso però c'è stato un rifiuto, in quanto l'Ufficio ha ritenuto di non accettare l'interpretazione della prima applicazione della legge nazionale, seppur per quella sola parte che riguarda la riapertura dei termini. Sub judice anche la lista dell'Udeur.

GORIZIA Via libera anche (con poche firme) al Partito della Mitteleuropa
COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALEDI GORIZIA
A differenza di quanto aveva fatto il Collegio di Pordenone, quello isontino ha cassato in prima istanza la lista del Partito della Mitteleuropa dell'ex senatore leghista Roberto Visentin che si era presentata con meno firme rispetto alle mille necessarie usufruendo della prima applicazione in regione della legge nazionale. Ieri inoltre il Collegio ha dichiarato inammissibile l'intero incartamento relativo alla lista Sos Italia con le stesse motivazioni. Oggi il ricorso davanti all'ufficio centrale presso la corte d'appello di Trieste.

Data: 
Giovedì, 15 May, 2003
Autore: 
Fonte: 
IL GAZZETTINO
Stampa e regime: 
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