In queste ore è necessario che ci sia una mobilitazione per fermare la conclusione dei lavori di costruzione della centrale a biogas a San Foca nel Comune di San Quirino in provincia di Pordenone, che servirà a produrre un megawatt di energia elettrica attraverso l’utilizzo di 20.000 tonnellate di biomasse vegetali e reflui zootecnici.
La partita sulla centrale a biogas, dalla documentazione a nostra disposizione, mostra dati non chiari e preoccupanti. Domani, 18 dicembre, il Consiglio Comunale del comune di San Quirino dovrà esprimersi con un sì o con un no su un procedimento ed istruttoria che avrebbero dovuto seguire un iter con il coinvolgimento ed informazione della cittadinanza. Ci troviamo invece con il voto sulla convenzione che pemetterà, se approvata, la partenza i primi di gennaio del funzionamento a regime dell’impianto con tutti i rischi connessi.
Nell’istruttoria sono evidenti passaggi poco chiari e in un caso davvero preoccupanti. Il caso più eclatante è contenuto nella risposta dell’ASS6, chiamata alla conferenza di servizi per approvare l’opera: nel parere ufficiale infatti si dichiara che “dal punto di vista sanitario, risulta estremamente difficile, sulla base dei dati scientifici a nostra disposizione relativi a questa tipologia di impianto, riuscire a valutare l’impatto sulla salute dei cittadini.” Ma come, i tecnici dell’ASS chiamati ad esprimersi sull’impianto rilasciano il parere favorevole nonostante si dichiarino non in grado di valutarne l’impatto sulla salute dei cittadini? Sono dunque fondate le preoccupazioni dei residenti rispetto alla collocazione dell’impianto nell’immediato ridosso del centro abitato di San Foca in direzione di vento prevalente e per i possibili rischi che, impianti come questo, possano determinare gravi danni alla salute d’uomo e animali.
Tutta la fretta voluta dall’Amministrazione nasconde la preoccupazione che gli incentivi economici dall’anno prossimo si ridurranno fortemente, e pertanto senza la certezza delle super-sovvenzioni – pagate, non va mai dimenticato, con le bollette più care d’Europa da parte dei consumatori-cittadini – non vi sarà per la ditta produttrice il ricavo economico sperato.
Come è possibile che dal 23/04/2012, data della domanda di autorizzazione unica per la costruzione della centrale elettrica, solo ora il consiglio comunale si trovi a dover affrontare questo tema e con tutte queste ombre?