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«Ospedale, intesa vicina» E il carcere va in soffitta

Testo: 

La Regione punta tutto sul nuovo presidio sanitario: «Accantonati 155 milioni»
Niente fondi per il penitenziario: «Di questi tempi bisogna essere realisti»

L’obiettivo per Pordenone è uno solo e si chiama «nuovo ospedale in Comina». Il vicepresidente della giunta regionale e neoassessore alla sanità, Luca Ciriani, sa che in tempo di tagli a tutto campo il libro dei sogni va in soffitta. «La nostra priorità è l’ospedale. Il carcere? Non vedo possibilità a breve». Ciriani come mai ha accettato la delega alla sanità? Pare che non porti molto bene in termini di consenso... E’ vero, ma l’ho fatto per senso di responsabilità. Posso assicurare che, a differenza di altri, non l’ho chiesta e, solo dopo le esitazioni iniziali, ho accettato. Ringrazio Tondo per la fiducia e, per quel che mi riguarda, darò il massimo, la sfida è stimolante. Azienda ospedaliera e nuovo ospedale sono “salvi”? Per quel che riguarda l’azienda, la riforma che approderà in consiglio mantiene la divisione in tre aziende ospedaliere. Non credo che per Pordenone ci sarebbero stati rischi con un’unica azienda integrata ospedale-territorio, ma è meglio evitare equivoci. La riforma prevede tagli dei punti nascita? Non per Pordenone. A rischio Gorizia e Monfalcome ma attendiamo anche le disposizioni nazionali. Come si muoverà per l’ospedale in Comina? Nei primi due giorni da assessore ho convocato due riunioni. Entro martedì ci sarà la conferenza di servizi, interna alla Regione, per valutare le osservazioni in materia urbanistica e di viabilità. Dopo il parere, che immagino sarà favorevole, convocherò la conferenza di tutti i soggetti coinvolti (Comune, Provincia e Regione) che sarà chiusa con l’intesa. E’ l’intesa lo snodo determinante: poi, entro 60 giorni dalla pubblicazione, dovranno essere presentate le osservazioni. Passaggio in consiglio comunale e infine accordo di programma. Direi fine anno per essere prudenti. Ma non ci sono ancora tutti i soldi... L’ospedale chiavi in mano, con attrezzature e arredi, costa 270 milioni di euro. La Regione, togliendo anche risorse ad altri territori, ne ha accantonati 155. Se lo Stato non dovesse darci ciò che ci spetta per l’edilizia ospedaliera, il resto sarà coperto da finanza di progetto. Il privato, però, potrà gestire solo i servizi non sanitari. Lo sforzo per l’ospedale, in tempo di tagli, significherà rinunciare al nuovo carcere? Un impegno di 155 milioni della Regione per Pordenone non ha precedenti. Bisogna essere realisti. Il carcere non ha copertura, nè regionale nè statale. Non mi fa piacere dirlo, visto che mi sono sempre speso perché quest’opera si facesse e a Pordenone. A questo punto, se l’ipotesi San Vito ha gambe per correre, si tenti quella.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Data: 
Domenica, 29 July, 2012
Autore: 
Martina Milia
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
Notizie dai consigli comunali: 
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