Apprendo dalla stampa che il tentativo del Sindaco Claudio Pedrotti di smarcarsi dalle logiche partitocratiche per la guida degli enti controllati dal Comune di Pordenone sta fallendo su tutti i fronti. Purtroppo la provenienza del sindaco Pedrotti dall’ambiente manageriale privato non è servita per mutare il malcostume tutto italiano di affidare tali compiti rispondendo alle solite logiche partitocratiche se non clientelari.
Non ci basta che si insceni la farsa della richiesta dei curriculum su internet senza che venga poi reso noto il metodo di scelta, la modalità di formazione della commissione che giudica i curriculum. Vorremmo conoscere criteri, logiche che porteranno decine di persone in posti di potere ottimamente remunerati: i posti nei consigli d'amministrazione, nei collegi sindacali e nei collegi dei revisori di decine di società. Con quali meccanismi si vaglieranno le candidature? Esiste una commissione che permetterà di operare tali scelte?
Ieri abbiamo avuto la notizia che l'operazione trasparenza ha portato alla riconferma di Alvaro Cardin Presidente della Fiera, con la promessa che fra 18 mesi la musica cambierà.
Ancora una volta il sindaco Pedrotti è ancora succube della scelta dell’accordo tra Bolzonello e Cardin, l'accordo elettorale per sconfiggere Alberto Scotti nel 2001. La lista Cardin accetto' l'apparentamento in cambio della poltrona della fiera a Cardin e altre posizioni all’Ater. Accordo di potere, tutto democristiano. Sono passati undici anni ma nulla e' cambiato. Nel frattempo i posti nelle partecipate sono sempre più ambiti. Con accordo tra destra e sinistra, da rifondazione all'estrema destra. Con l'esclusione dei radicali. La Lega Nord ha uomini ovunque il più delle volte senza i diplomi e titoli necessari, il Pdl, ormai morente, si divide tutto per correnti, il PD vanta decine di assessori che sono una succursale della protezione civile. E’ evidente che è necessaria una svolta radicale. Senza demagogia ma con l’obbiettivo di premiare con trasparenza il merito. Senza processi in piazza, chiedo se sia possibile ripensare alle vicende partitocratiche di questi anni cercando proposte e logiche nuove?