TONDO: «Gli è scappato il piede sull’acceleratore»
«Frainteso: pensavo a percorsi verso il lavoro». L’opposizione: non basta, si dimetta
Dopo la bufera scatenata dall’intervento a Palmanova il leader leghista si corregge Belci: si batte per la selezione del “friulano”. Novelli attacca: dividerà biondi e mori?
UDINE. Ha trascorso la giornata a chiarire, specificare, rispondere agli attacchi. Poi Pietro Fontanini ha fatto marcia indietro. Ha chiesto scusa, ha detto d’essere stato frainteso, ha depurato il suo pensiero da qualunque allusione alla volontà di emarginare. Nel finimondo scatenato dalle sue dichiarazioni sulle «classi dedicate» ai disabili Fontanini è rimasto schiacciato dalle critiche. Politiche, arrivate da Pdl e Pd passando per Udc e Rc, e istituzionali, dal mondo delle disabilità a quello della scuola.
«Gli è scappato il piede sull’acceleratore» dice il presidente Fvg Renzo Tondo a giornata appena cominciata. «Va detto per onestà, però – continua Tondo – che egli solleva un problema reale, quello della mancanza di risorse per garantire piena integrazione nelle classi. Personalmente sono per la piena integrazione e non condivido la linea di Fontanini. Ciò che possiamo fare è verificare con l’assessore alla Salute Vladimir Kosic, vista anche la sua provenienza di presidente della Consulta Fvg dei disabili e quindi al di sopra di ogni sospetto, se c’è la possibilità di garantire maggiori attenzioni e maggiori risorse per arrivare effettivamente all’obiettivo e superare una criticità vera, evidenziata da Fontanini», conclude il governatore. Duro un altro Pdl, il consigliere regionale Roberto Novelli. «Ma dove vuole arrivare questo modo di fare politica con dichiarazioni prive di analisi e del tutto lontane dalla realtà? Questa continua ricerca di un consenso populista? Quale sarà il prossimo passo della Lega? Dividere maschi e femmine, bambini cattolici e bambini di altre religioni? O magari anche gli alunni biondi da quelli castani? La storia ci insegna – afferma Novelli – che la ghettizzazione non ha mai portato a niente di buono».
Usa l’ironia Franco Belci, segretario Fvg della Cgil. «Fontanini si batte, evidentemente, per una selezione che porti al perfetto esemplare del “friulano”». Paola Schiratti, coordinatrice regionale delle donne di Idv, sollecita Fontanini a «intervenire tramite i rappresentanti del suo partito al governo per sostenere lo stanziamento dei fondi necessari all’assunzione degli insegnanti di sostegno», mentre Pd e Rc chiedono al presidente della Provincia di Udine di dimettersi. «Se Fontanini non riesce ad avere un profilo istituzionale si dimetta», gli dice il segretario regionale di Rc Kristian Franzil, mentre Francesco Martines, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, presenterà in Aula una mozione di sfiducia. «Le frasi e le idee di Fontanini – afferma Andrea Simone Lerussi, coordinatore provinciale del Pd di Udine – provocano un forte sdegno e una forte preoccupazione per la coesione sociale del nostro paese. Ancora più grave sostenere certe posizioni che dovrebbero far vergognare e che imbarazzano finalmente anche il centro-destra». Prende le distanze anche l’Udc. «Le dichiarazioni di Fontanini sono incommentabili e inaccettabili» dice il presidente provinciale di Udine Fabrizio Anzolini. A difendere Fontanini è invece il senatore leghista Mario Pittoni. «Da ex insegnante, e quindi con un’esperienza sul campo, Fontanini ha osato aprire una discussione su un argomento che altri trovano comodo ignorare – sostiene Pittoni –, portando l’esempio di Paesi come la Germania dove impostazioni diverse dalla nostra danno comunque buoni frutti. Il vero scandalo - ha concluso Pittoni - sta nell’utilizzo strumentale di luoghi comuni a fini di propaganda politica».
A fine giornata il capo della Lega in regione non parla più di «classi dedicate», ma di «percorsi differenziati per l’inserimento nel mondo del lavoro». «Chiedo scusa se ho sbagliato i termini – spiega Fontanini –, perché non ho nessuna intenzione di emarginare i disabili. Ritengo invece che, come stiamo facendo come Provincia di Udine, si debba puntare sempre più su percorsi dedicati ai disabili per l’inserimento nel mondo del lavoro, per dare loro autonomia e soddisfazioni. E servono maggiori risorse per formare personale specializzato». Polemica chiusa? Chissà.