Pagina 9 - Pordenone
Approvata la variante al piano regolatore che consente la modifica della destinazione d’uso del fabbricato di via Verdi
SAN QUIRINO. Si è concluso, con l’approvazione della variante al piano regolatore, l’iter per la trasformazione della destinazione d’uso del centro culturale di via Verdi a San Quirino in centro commerciale. Nello specifico, l’area sarà adibita a supermercato. Ora che è stata superata questa fase, a breve sarà pubblicato il bando per la vendita all’incanto della struttura. «Ci sono già le prime manifestazioni d’interesse – ha fatto sapere il sindaco, Corrado Della Mattia – tra le quali quella della locale Coop che si trova a breve distanza dalla struttura di via Verdi. A San Quirino c’è grande bisogno di un supermercato di media distribuzione, con un’area di vendita tra i 700 e i mille metri quadrati».
L’immobile ospitava un tempo una sala riunioni, la biblioteca e altre sedi per i sodalizi: l’amministrazione Della Mattia ne ha deciso la dismissione, considerando uno spreco il suo mantenimento e decidendo piuttosto di riconvertirlo in qualcos’altro, dando un aspetto più consono a un’area che si trova a ridosso del centro storico sanquirinese. Il futuro del centro culturale era stato anche trattato nella campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione cittadina, quattro anni fa: da una parte Corrado Della Mattia spingeva per la riconversione della struttura, considerata scomoda e costosa, dall’altra Stefano Santarossa ne difendeva il mantenimento, come esempio di architettura contemporanea di pregio. L’ex auditorium è anche nell’elenco degli immobili alienati dal Comune di San Quirino. In base alle stime condotte, la vendita dell’immobile potrebbe far introitare alle casse municipali 300 mila euro.
Il consiglio comunale ha anche dato il via libera per l’adozione della variante 55 al piano regolatore per individuare la collocazione delle fonti rinnovabili a terra e nelle zone agricole. Sono state, nel dettaglio, emanate le direttive che dovrà rispettare chi desidera installare nei propri terreni agricoli parchi fotovoltaici: anzitutto non sarà possibile superare i 150 ettari sul territorio comunale, inoltre non si potranno collocare per ciascun terreno impianti con potenza superiore a un megawatt. Inoltre, il Comune ha inteso tutelarsi con una garanzia di smaltimento dell’impianto una volta decisa la dismissione.
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