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La rabbia di Emma : siamo discriminati, via allo sciopero totale di fame e sete

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L'ANNUNCIO A MILANO

La candidata alla Regione Lazio: «Sabotaggi nella raccolta firme e oscuramento dalla Rai». E sul ritiro: decideremo all'ultimo minuto. Bersani: resterà

ROMA - Niente cibo. Niente acqua. Lei la definisce un'iniziativa «di speranza e di lotta». Ma ancora una volta Emma Bonino, candidata per il centrosinistra alla guida della Regione Lazio, torna alla protesta estrema per far sentire la sua voce e quella dei suoi Radicali: sciopero della fame e della sete da oggi, lunedì 22 febbraio.

«STRAGE DI LEGALITA'» - Una «chiamata alla democrazia» rivolta al governo affinché intervenga contro la «strage di legalità degli ultimi 8 mesi» che «discrimina» i Radicali in Rai e nella raccolta firme per presentarsi alle Regionali. L'annuncio in una conferenza stampa a Milano insieme con il candidato radicale alla guida della Lombardia Marco Cappato. «Ho posto il problema della legalità e del processo democratico, a partire dalla Rai, fino ai comuni e ai 300mila autenticatori delle firme che non rispettano quanto previsto dalla legge 43 del 1995», ha spiegato Bonino a proposito delle presenze politiche nelle trasmissioni Rai e nei tg, del mancato avvio delle tribune politiche, «della manipolazione delle leggi elettorali a campagna in corso» in alcune regioni e dei «sabotaggi» nella raccolta delle firme. Lo sciopero della fame e della sete è quindi, secondo Bonino, un tentativo per «richiamare le istituzioni a porre un limite a questa illegalità con qualche strumento, anche il decreto legge».

«ASPETTI DI ILLEGALITA' LATENTI» - Spiega Emma Bonino: «Abbiamo inviato a nostre spese a tutti i Comuni le liste e i moduli di raccolta firme. A oggi quasi nessuno degli 8mila Comuni italiani grandi e piccoli ha pensato di adempiere all'articolo 4 della legge 43. In parecchie Regioni, solo pochissime delle 300mila persone tra consiglieri, assessori, sindaci che possono autenticare le firme, ha pensato di ottemperare a questa funzione attribuita loro dalla legge». La radicale denuncia «aspetti di illegalità latenti» nell'ottemperanza alla legge che disciplina gli obblighi dei Comuni per l'autenticazione delle firme e degli organi di informazione pubblici sulle modalità di informazione su queste procedure. «Questo non è il momento della rassegnazione. Lo sciopero è un'iniziativa non violenta, un'iniziativa di speranza. Mi auguro che tutti i cittadini, radicali o meno, non si arrendano, ma moltiplichino l'impegno per raccogliere le firme e pretendere il rispetto della legge. Non è una rinuncia o un alzare bandiera bianca, ma semmai l'alzare la bandiera infangata della democrazia». L'avvio effettivo dello sciopero, ha concluso Bonino, che stamani ha effettuato le analisi mediche di rito, nel corso della giornata.

IL PD - E rispondendo alle domande dei giornalisti su un eventuale «boicottaggio» da parte delle amministrazioni guidate dal Pd in tema di autenticazione delle firme per la presentazione delle liste elettorali, la Bonino dice: «Non si tratta di chiedere piaceri a nessuno. Ognuno si comporta come ritiene. Noi poniamo un problema di legalità delle istituzioni. Il punto per noi è l'applicazione dell'articolo 4 della legge 43 del 1995, che contiene obblighi di legge per tutti».

RITIRO? - Non solo. Dopo la lettera-documento firmata dai Radicali scritta qualche giorno fa in cui si ipotizzava anche un possibile ritiro dalla campagna elettorale, «se l'illegalità continua», Emma Bonino non ha chiarito le sue intenzioni: «Decideremo all'ultimo minuto, a livello nazionale, il da farsi. Per il momento abbiamo ancora alcuni giorni per impegnarci e per lottare».

BERSANI - «Non credo, non credo, non credo». Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a margine di un incontro con i candidati del centrosinistra alla presidenza delle Regioni al Roma Eventi, rispondendo a chi gli chiedeva se, in virtù della protesta di Emma Bonino, ritenesse a rischio la candidatura della leader radicale. Quella della vicepresidente del Senato, secondo Bersani, «è una segnalazione forte che va alle istituzioni, al ministero dell'interno, ai Comuni che sono preposti alla raccolta delle firme, al sistema dell'informazione. Penso sia una protesta che vada ascoltata».

IL LAZIO - La candidata del centrosinistra ( nel Lazio corre con l'appoggio di Pd, Italia dei valori, Federazione della sinistra, Sinistra ecologia e libertà, Verdi) ha poi parlato del Lazio: «Io credo che la campagna elettorale su Roma dei candidati possa prendere forza anche da questa iniziativa che tende a dire: 'senza democrazia, senza legalità anche il programma più innovativo, le proposte più adeguate non avranno gambe sufficienti». «Andando in giro per il Lazio - ha spiegato Bonino - le parole che mi sento dire sempre sono legalità e trasparenza, questa è una grande richiesta dei cittadini. Anzi mi auguro che il comitato, i candidati, coloro che mi sostengono in questi giorni facciano i candidati presidenti a loro volta e trovino forza, coraggio, animo, determinazione proprio da questa iniziativa. Spero che la stampa tenga conto di questa impostazione - ha concluso - non ne sono sicurissima, ma può darsi che qualcuno si fermi a riflettere sul fatto che è necessario ripristinare un minimo di democrazia».

POLVERINI - «La storia si ripete, è una forma di protesta che i radicali mettono sempre in pratica. Io non ho tempo per scioperare, sono in campagna elettorale»: così commenta Renata Polverini, sfidante della Bonino nel Lazio, candidata del centrodestra.

ZINGARETTI (PD) - «Voglio esprimere la mia solidarietà personale a Emma Bonino perché, pur se impegnata con passione e generosità in una durissima campagna elettorale, è costretta allo sciopero della fame e della sete per difendere elementari principi di democrazia e legalità. Faccio appello al Pd e a tutte le forze democratiche affinché, il prima possibile, collaborino per rispondere positivamente alle richieste di Emma Bonino». Lo afferma in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

ALEMANNO - «Sono perplesso sull'utilizzo di questi strumenti in campagna elettorale», commenta il sindaco Gianni Alemanno. «Se una lista non riesce a raccogliere le firme - aggiunge - dovrebbe interrogarsi sul suo livello di rappresentatività non fare sciopero della fame».

«SCIOPERO ANCHE IO» - «Da oggi inizio lo sciopero della fame a sostegno dell'iniziativa per la legalità e la democrazia intrapresa dal candidato alla Presidenza della Regione Lazio Emma Bonino». È quanto annuncia il segretario dell'Idv Lazio, senatore Stefano Pedica. «Sostengo la sua battaglia - dice - affinché il governo intervenga contro le costanti violazioni delle norme in materia di informazione, le quali inevitabilmente si riflettono sulla raccolta delle firme necessarie per presentarsi alle consultazioni regionali. Invito i colleghi del centro sinistra - conclude Pedica - a fare altrettanto perchè venga ripristinata quanto prima la legalità necessaria e fondamentale in uno stato di diritto».

Data: 
Martedì, 23 February, 2010
Autore: 
Redazione online
Fonte: 
CORRIERE DELLA SERA
Stampa e regime: 
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