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Regionali, in Lazio Udc nel centro-destra. E la Bonino crea scompiglio

Testo: 

A Bari col Pd di Boccia, a Roma col Pdl della Polverini.

ROMA. In Puglia con il candidato del Pd Francesco Boccia, nel Lazio con l’ex sindacalista messa in pista dal Pdl, Renata Polverini. Fedele alla politica delle «alleanze variabili», Pier Ferdinando Casini lancia un nuovo messaggio al Pd, che si trova davanti a un bivio: scegliere un candidato alternativo a Emma Bonino o confluire sulla leader radicale. In quest’ultimo caso, il partito di Bersani dovrebbe rinunciare ai voti dei centristi. «Se la scelta dovesse essere tra Bonino e Polverini, noi e il nostro elettorato siamo per la Polverini, della quale abbiamo condiviso le proposte sindacali e soprattutto quella per il quoziente familiare» spiega Casini in una intervista al Tg2.
Resta ora da capire quale potrà essere l’esito del mandato esplorativo affidato dal Pd a Nicola Zingaretti. Il presidente della Provincia di Roma ha iniziato il suo giro di consultazioni tra gli alleati alla ricerca di una possibile convergenza su un nome e una coalizione vincente e stasera, o al più tardi domani sera, riferirà a Bersani l’esito delle consultazioni.
Se alla fine il Pd decidesse di non appoggiare la Bonino e mettesse in pista un altro candidato, l’Udc potrebbe modificare la propria posizione. «In Puglia abbiamo scelto un moderato, perché Boccia è un moderato. Nel Lazio - precisa Casini - la patata bollente è nelle mani del nostro segretario Cesa, che vedrà come dipanarla». Il pressing dei centristi condizionerà la scelta del Pd? Sulla Bonino, che risulta gradita a molti esponenti del partito di Bersani, non sembra esserci piena convergenza di tutti gli alleati.
Molti sperano che la discesa in campo di un moderato come Zingaretti (stimato dall’Udc) possa riaprire la possibilità di un recupero dei centristi, senza i quali le elezioni sarebbero perse. Tra i nomi che circolano, prende quota quello di Enrico Letta. Ma c’è anche chi vorrebbe mettere in pista Ignazio Marino.
Quel che è certo è che la decisione della Bonino mette in fibrillazione anche il centro-destra. Francesco Storace e Fabrizio Cicchitto invitano a «non sottovalutare» la sua candidatura mentre il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è convinto che l’esponente radicale «spaccherà» il centro-sinistra. Nel Pdl, intanto, cresce il malumore degli esponenti di Forza Italia per la scelta dei candidati alle regionali. Scelta che avrebbe premiato soprattutto uomini e donne di area An. E Cicchitto, con una intervista a Libero, presenta il conto: «Il problema esiste e adesso bisogna dare una risposta in Puglia e in Campania. Nel primo caso, sono convinto che la soluzione migliore dopo il caso Cosentino sia puntare su Stefano Caldoro. In Puglia daremo una risposta nei prossimi giorni».
Il deputato pugliese del Pd, Francesco Boccia, e il segretario regionale del partito, Sergio Blasi, hanno cominciato ieri le audizioni con i partiti del centro-sinistra per capire se intorno alla candidatura del parlamentare vicino ad Enrico Letta si possa formare una larga coalizione che lo appoggi nella corsa per la presidenza della Regione. La risposta si conoscerà lunedì prossimo, giorno in cui si riunirà l’assemblea del Pd pugliese. Nel frattempo, il governatore uscente Nichi Vendola contesta l’appoggio di Casini a Boccia («Il Pd sta bloccando la costruzione di un’alternativa per la Puglia») e continua a tenere alta la tensione: «Chiedo al Partito democratico di fare le primarie in Puglia. Se così non sarà resterà in piedi la mia candidatura».

Data: 
Giovedì, 7 January, 2010
Autore: 
GABRIELE RIZZARDI
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO
Stampa e regime: 
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