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Rosso: Saro si dimetta da Forza Italia

Testo: 

L'ex coordinatore: un giorno qualcuno mi dirà grazie per tutto quello che sto facendo
Il commissario: se presenterà la sua lista sarà automaticamente espulso
LA CORSA ALLE REGIONALI
Paolo Russo: non può dirsi forzista se fa la quinta colonna della sinistra
Adriano Biasutti: rischia di diventare un'armata Brancaleone

di DOMENICO PECILE

UDINE. «Feruccio Saro è di fatto fuori da Forza Italia». La conferma arriva dal commissario straordinario azzurro, Roberto Rosso. Che aggiunge: «Ritengo che Ferruccio dovrebbe fare un atto di dignità e presentare le dimissioni. Se non lo fa e contemporaneamente dà vita a una sua lista che non ha nulla a che vedere con Forza Italia e con la Casa delle Libertà, automaticamente deve ritenersi espulso. Di questo ne ho già parlato a Roma». Per quanto riguarda infine il futuro da parlamentare dell'ex coordinatore azzurro, Rosso si dice convinto che Saro abbia già tessuto rapporti «con qualche partito socialista. Staremo a vedere».
Tesi questa avvalorata dallo stesso ex coordinatore provinciale che continua a ritenersi dentro la Cdl, «anche perché - ammette - potrei entrare nel Nuovo Psi, partito che ha scelto il centrodestra. Ma per adesso non voglio anticipare altro. Posso comunque affermare con una certa sicurezza che prima o poi qualcuno mi ringrazierà per quello che ho fatto. Di più non dico, ma lo ripeto: il tempo sarò galantuomo».
Il deputato azzurro affronta anche il nodo delle dimissioni di Giorgio Carollo da coordinatore veneto di Forza Italia. «Non conosco a fondo le motivazioni di quella decisione - commenta Saro - ma mi pare evidente che ci sono problemi interni al partito degli azzurri come dimostrano anche le vicende di Treviso e Vicenza. Io mi convinco sempre di più che o Forza Italia cambia e diventa un partito normale con elezioni dirette e possibilità di dissenso oppure nei prossimi mesi rischia davvero di esplodere».
Parole che non turbano il commento del commissario provinciale di Forza Italia, Paolo Russo. Che afferma: «Se fa la lista si dichiara fuori del partito sono affari suoi. Siamo un partito che dà garanzie di estrema libertà e dove la parola viene concessa fin troppo, ma c'è un limite a tutto. Se Ferruccio decide di scendere in campo con una sua lista non veniamo nemmeno posti nel disagio di porre un giudizio negativo». Ma Russo si spinge anche oltre. E ipotizza che nel caso nascesse la Lista-Saro, «l'autoesclusione sarebbe indice di un disegno ben più ampio e premeditato. Dice che può dare ancora un contributo a Forza Italia? Ognuno può dire di farlo, ma chi è iscritti ha tanti diritti e pochi doveri, uno dei quali è votare e far votare i propri candidati. Insomma, i margini della fantasia sono davvero infiniti».
Russo non nasconde però che l'ipotesi di una lista terzopolista non può non infastidire, anche se si dice convinto che gli elettori non la seguiranno. «La lista fa paura? Ogni lista che in qualche modo si aggiunge al sistema bipolare è fuorviante rispetto a un percorso articolato con una coalizione che governa e una che si oppone. Tutto il resto sono liste finzione, pastrocchi, civetta, che vogliono fare svolgere funzioni di quinta colonna alla Sinistra. Chi non sta con la Guerra, come sta facendo capire Saro, deve avere il coraggio di affermare che sta facendo corsa pro-Illy. Ma sono ottimista, convinto cioè che gli elettori daranno una risposta concreta anche nelle urne».
Infine, Adriano Biasutti manda a dire «all'amico Saro» di avergli più volte ripetuto il giudizio secondo cui la lista potrebbe trasformarsi in «un'armata Brancaleone. Tutte le scelte coraggiose in politca vanno rispettate, ma qui si mettono assieme un coacervo di persone che mi pare non sappiano dove andare a parare. E' vero, Saro è determinato, ma non condivido la sua scelta».

Data: 
Sabato, 19 April, 2003
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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