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Saro va avanti. Rosso: è fuori da Fi

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All'indomani dell'annuncio del varo della lista regionale che fa capo al deputato friulano, i forzisti prendono posizione
Il parlamentare: «La mia battaglia è funzionale a quanti non vogliono più i ricatti di Bossi La Guerra è il prodotto di un'imposizione» Il commissario: ha scelto un'altra strada Intanto Agrusti rientra in Forza Italia

Il "ribelle": c'è una Cdl che la pensa come me

UDINE. «Ferruccio Saro ha scelto un'altra strada e da domani, evidentemente, non sarà più di Forza Italia, mi chiedo come sia possibile che lui, che è stato socialista per tutta la vita, si scopra autonomista fuori tempo massimo».
A dichiararlo, nel giorno in cui Michelangelo Agrusti rientra ufficialmente in Fi, è il commissario di Fi, Roberto Rosso, che ha illustrato anche il progetto per l'autonomismo della Cdl «dove convivono ­ indica ­ il mondo dell'autonomismo friulano e triestino con, da un lato, il Friuli con le sue tre province e, dall'altro, Trieste con la soluzione analoga a quella che si è verificata in Trentino Alto Adige» ovvero una città porto con la sua autonomia e specificità che viva non contro il Friuli ma integrata con una propria capacità di autogoverno.
«Questa soluzione innovativa - fa sapere Rosso - verrà riconfermata nella convention prevista dall'8 al 10 maggio con il presidente Berlusconi e gli altri componenti di Forza Italia».

Una convention che darà il via, proprio in Friuli Venezia Giulia, alla terza fase da cui prenderanno avvio i 4 congressi provinciali che confluiranno poi nel congresso nazionale del 2004».
A fianco a questa ricomposizione c'è il recupero del terzopolista Michelangelo Agrusti, la lista Tavoschi («ha scelto di essere integrata ­ illustra Rosso ­ all'interno della Cdl per le comunali e a livello regionale si indirizza più specificamente a Forza Italia») e parte del patto regionale per l¹autonomia che ha visto Roberto De Gioia e Roberto Visintin ma non Giorgio Pozzo, oltre a personalità di spicco del mondo politico come Adriano Biasutti. Anche i movimenti friulanisti di Marco De Agostini (Mf), Giancarlo Pedronetto (Unione Friuli), Albero di Caporiacco (Lega Friuli) e Sergio Cragnolini (Fuarce Friul) avrebbero dovuto appoggiare la Cdl, secondo Rosso, ma i leader hanno azzerato la situazione su possibili accordi come diamo notizia in un altro articolo.
«Nel momento in cui l¹autonomismo vero ­ spiega ancora Rosso ­ trova oggi, nel programma di Alessandra Guerra e nella Casa delle Libertà, la risposta alle sue esigenze, Saro, che autonomista non lo è mai stato, si inventa tale quando ormai la partita non la gioca più nessuno e le squadre di calcio sono ad allenarsi altrove per costruire l¹autonomismo friulano». Giudica la vicenda di Ferruccio Saro, per rimanere in tema di festività pasquali, come celebrativa dell¹ultimo giorno di passione «poi si aprirà un momento diverso nell'estate della Cdl, il Piave ha tenuto e l'avanzata si sta verificando di giorno in giorno».
Nessun bagno di sangue nè defezioni inarrestabili, dunque, e la Cdl è di nuovo compatta «ero venuto qui come i ragazzi del 99 andavano sul Piave ­ conclude ­ con speranze ben limitate di frenare la rottura di Caporetto ma il partito si è ricomposto».
Lara Pironio

Data: 
Venerdì, 18 April, 2003
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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