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Nuovi siti a Spilimbergo e San Quirino «C’è il consenso da parte dei sindaci»

Testo: 

Quantita di rifiuti da bruciare, bacino dell’impianto, investimento iniziale, definizione delle quote azionarie e, soprattutto, siti probabili. L’atto firmato da Naonis energia ed Exe è tutt’altro che generico: individua i percorsi per concludere l’operazione che dovrà essere sancita attraverso l’individuazione delle previsioni nel prossimo piano regionale dei rifiuti di cui si sta occupando l’assessore regionale Elio De Anna. Un documento di tre pagine finalizzato alla firma dell’accordo tra il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, e quello di Pordenone, Alessandro Ciriani.

Lo scenario. «In una regione di 1,2 milioni di abitanti – si legge nell’atto – con circa 600 mila tonnellate di rifiuti prodotte annualmente è necessario prevedere un ulteriore polo di recupero energetico della frazione residuale, la cui produzione si ipotizza comunque non inferiore alle 300 mila tonnellate l’anno anche in uno scenario che ipotizzi una crescita della percentuale di differenziata fino al 60 per cento». Le Province di Pordenone e Udine condividerebbero la fase residuale attraverso «la messa in rete degli impianti esistenti e la realizzazione di un polo unico di recupero energetico della frazione residuale della raccolta differenziata e degli scarti degli impianti di selezione». L’obiettivo è «saturare gli impianti di bacino, definire i flussi di scambio e stabilire le tariffe». Le Provincie, pertanto, si farebbero «parte attiva nei confronti della Regione al fine di addivenire alle opere di realizzazione del polo energetico».

L’impianto. La “taglia” è stabilita in 160 mila tonnellate l’anno con tecnologia di forno a griglia «aperta a recepire tutte le innovazioni e gli aggiornamenti tecnologici». E’ previsto «un impianto fotovoltaico sui tetti per il recupero dell’energia rinnovabile» e il teleriscaldamento.
I siti. L’ipotesi iniziale era quella di Aviano, ma le due società prendono atto di una serie di contrarietà: «Non c’è il consenso del sindaco, c’è la presenza di comitati contrati, il suolo è da bonificare a carico del proprietario attuale». Da qui due ipotesi alternative: San Quirino e Spilimbergo. La prima, a detta dei firmatari, «ha il consenso del sindaco» ed essendo inserita nella zona industriale «favorisce il teleriscaldamento». C’è l’incognita, però, relativa alla presenza di «comitati contrari». Quindi la città del mosaico nell’area della cava: il sindaco sarebbe d’accordo e c’è un altro impianto, quello della Mistral. Da verificare, rispetto ai siti di Aviano e San Quirino, la posizione di Roveredo in Piano: «L’amministrazione comunale è appena insediata e quella precedente era contraria».

Le quote. Per reperire il capitale necessario ad avviare la realizzazione dell’inceneritore il piano prevede di modificare la compagine azionaria di Naonis energia. Acegas-Aps (che gestisce l’impianto di Trieste) passerebbe dal 56 al 54 per cento; Atap scenderebbe dal 39 al 20,5 per cento; Snua rimarrebbe al 5 per cento; Exe entrerebbe col 20,5 per cento al costo nominale delle quote più 100 mila euro quale partecipazione alle spese sostenute dai soci attuali, dalla costituzione a oggi.

Gli accordi. L’atto stabilisce che «le Province di Udine e Pordenone, indicando i soggetti presenti nella compagine azionaria, di fatto favoriranno il flusso di residui in uscita dagli impianti di selezione presso il nuovo impianto. Attraverso la stipula di appositi patti parasociali si potranno definire i quantitativi di rifiuti che dovranno essere obbligatoriamente consegnati al nuovo impianto dalle due Province. Quantitativi che potranno non essere proporzionali alle quote societarie detenute dalle due amministrazioni».

Data: 
Venerdì, 2 October, 2009
Autore: 
(ste.pol.)
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
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