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Gradisca d’Isonzo, primo sì al biotestamento. Apripista tra i 218 Comuni in Fvg per l’avvio dell’iter

Testo: 

Undici a favore tre astenuti e uno solo contrario

LA VOTAZIONE

IL CASO

Approvato un documento che si appella alla Costituzione e ribadisce «che la dignità umana è inviolabile» Il sindaco Tommasini (Pd): è stata una scelta di coscienza che nulla ha avuto a che vedere con la politica

GRADISCA D’ISONZO. Dichiarazione anticipata di trattamento, testamento di vita, direttive anticipate o volontà previe di trattamento: più comunemente noto come testamento biologico. In campo amministrativo un concetto fino a mercoledì sera bandito, non senza polemiche, in Friuli Venezia Giulia dove, tuttavia, ad aprire il fronte è stata Gradisca d’Isonzo, il primo tra i 218 Comuni della regione ad aver ufficialmente avviato l’iter per l’istituzione di un pubblico registro per raccogliere le dichiarazioni di testamento biologico. A decretarlo l’approvazione nel consiglio comunale di mercoledì del centro isontino del relativo punto all’ordine del giorno che, con scrutinio segreto, ha ottenuto 11 voti favorevoli, 3 astenuti e un solo contrario. Il consiglio comunale di Gradisca, in realtà, ha approvato solo l’istituzione del registro, visto che ora spetterà alla giunta elaborare un modello che verrà poi riportato in consiglio per l’adozione vera e propria del registro.

Secca, in proposito, la replica del sindaco di Gradisca, Franco Tommasini, a chi aveva etichettato la decisione del Comune (a guida Pd) come un’azione politica. «È stata una scelta di coscienza che nulla ha avuto a che vedere con la politica e mi sembra che l’esito della votazione lo espliciti chiaramente. Ai nostri assessori e ai consiglieri, sin dalla presentazione in Comune della petizione, avevamo chiesto semplicemente di votare secondo coscienza, in totale autonomia di pensiero, nessuna campagna dietro questo voto, che è stato assolutamente trasversale». Un documento di tre pagine con cui il consiglio comunale di Gradisca, «Rilevata l’importanza dell’oggetto e ritenuto utile e urgente promuovere la discussione su tale argomento, di particolare interesse per la città e per la cittadinanza tutta, al fine di pervenire a un voto di questa assise», si appella a 4 articoli della Costituzione (inviolabilità dei diritti dell’uomo, inviolabilità della libertà personale, eguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini, senza distinzione di condizioni personali e diritto dell’individuo alla tutela della salute, mentre nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge, la quale non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana e della sua dignità), ribadisce che «la dignità umana è inviolabile» e che «deve essere in particolare rispettato il consenso libero e informato della persona interessata» ma anche che «il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente». Con l’approvazione del documento, infine, il consiglio comunale di Gradisca «esprime parere favorevole al diritto del paziente cosciente e capace di intendere e di volere, adeguatamente informato sulle terapie, in grado di manifestare in modo attuale la propria volontà di rifiutare i trattamenti sanitari salvavita», fatto salvo il diritto del medico di astenersi «da comportamenti ritenuti contrari alle proprie concezioni etiche e professionali», «il paziente ha in ogni caso il diritto a ottenere altrimenti la realizzazione della propria richiesta». Il Consiglio comunale gradiscano «si auspica che in tempi brevi si arrivi in parlamento all’approvazione di una legge con la quale regolare, in modo inequivocabile, la possibilità per ogni cittadino di potersi esprimere con chiarezza in merito ai propri desideri in tema di testamento biologico».

Data: 
Venerdì, 2 October, 2009
Autore: 
Marco Ceci
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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