You are here

«I detenuti denuncino lo Stato per sovraffollamento». I radicali invitano alla “rivolta”.

Testo: 

Un carcerato a Colussi: scusi, ho rubato l’auto a Illy

Ci sono anche a Pordenone le condizioni affinché la Corte europea dei diritti dell’uomo accolga un eventuale ricorso dei detenuti per la situazione di sovraffollamento del carcere. I radicali, che ieri sono stati in visita alla struttura pordenonese, sottolineano la possibilità che scattino indennizzi come nel caso di un bosniaco, rinchiuso a Rebibbia, che ha ottenuto il diritto da Strasburgo di poter essere risarcito con mille euro.
«Abbiamo riscontrato – ha detto la senatrice Elisabetta Zamparutti – la presenza di 79 detenuti, con punte anche di 90, ben oltre la capienza massima di 53, 56 dei quali stranieri. Le stanze sono senza docce, in alcune celle stanno anche 8 persone e quella dedicata ai semiliberi è in realtà tra le più sovraffollate. L’organico della polizia penitenziaria è sottodimensionato. La situazione, insomma, è invivibile, se ci fosse un’ispezione del Consiglio d’Europa il carcere verrebbe chiuso». Da qui l’invito da parte del consigliere regionale di Cittadini, Piero Colussi, che ha fatto parte della delegazione, accolta dal direttore Alberto Quagliotto, insieme a Stefano Santarossa, Raffaella Powell e al deputato Sergio D’Elia, affinché il sindaco, Sergio Bolzonello, firmi l’ordinanza di sgombero del castello.
Se D’Elia ritiene che più che costruire un nuovo carcere, sia necessario applicare le misure alternative alla detenzione, Colussi ha sollecitato la realizzazione dell’istituto in Comina. Ma, come ha rimarcato la Zamparutti, se Pordenone, nel piano Ionta, è inserito tra le priorità, non c’è alcuna certezza sui finanziamenti. Da qui la sollecitazione a un’azione collettiva da parte dei detenuti di risarcimento nei confronti dello Stato. Colussi, da parte sua, ha ricordato che la commissione paritetica Stato-Regione dovrebbe occuparsi a settembre, dopo la sollecitazione effettuata, della questione dell’assistenza sanitaria in carcere.
Una nota di colore nel corso della visita. Quando un detenuto ha saputo che Colussi appartiene alla lista che fu di Illy si è scusato con lui per aver rubato l’auto dell’ex presidente della Giunta regionale.

Data: 
Sabato, 15 August, 2009
Autore: 
(ste.pol.)
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
Condividi/salva