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Pordenone, aggressione a disabile gay. Molti testimoni, nessuno interviene

Testo: 

Tre uomini avevano programmato con precisione l'agguato: "Andiamo a dare una lezione"
A lanciare l'allarme il gestore di un bar, ma diverse persone hanno assistito senza fare nulla

PORDENONE - Un uomo di 30 anni, omosessuale, seguito dai servizi sociali del Comune per una lieve disabilità psichica e mentale, è stato aggredito, a calci e pugni, a Pordenone, da tre persone che sono poi fuggite.

La squadra mobile della questura è riuscita comunque a identificarle e le ha denunciate alla magistratura per concorso in violenza privata aggravata. Si tratta di un uomo di 43 anni e di due giovani di 22 e 21 anni. I tre sono stati deferiti in stato di libertà alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone.

L'episodio è avvenuto la sera del 23 gennaio nella piazza XX settembre, nel centro di Pordenone. Al momento dell'aggressione, intorno alle 21,30, nella piazza c'erano molte persone ma nessuno è intervenuto a difendere l'uomo o fermare l'attacco.

A chiamare la polizia è stato il gestore di un bar, in quel momento affollatissimo che ha notato l'aggressione in corso sul piazzale antistante. Per ricostruire l'episodio, gli investigatori hanno ascoltato una dozzina di persone, dal momento che ognuna di loro aveva assistito solo a una parte dell'episodio.

Secondo gli accertamenti, i tre hanno agito organizzando con precisione l'aggressione. Già qualche ora prima, infatti, uno dei tre denunciati aveva proposto agli altri di "andare a dare una lezione ai froci del Bronx", il quartiere dove di notte s'incontrano alcuni omosessuali. Durante il pestaggio, i tre avrebbero insultato il gay disabile, minacciandolo.

L'uomo, seguito dai servizi sociali, dopo essere stato maltrattato non si è allontanato dalla zona perché, per tornare a casa, attendeva alcuni parenti ai quali aveva dato appuntamento di fronte al teatro cittadino e che avevano fatto ritardo.

Interrogato dalla polizia ha risposto, terrorizzato, di non voler denunciare gli aggressori e di non sapere perché lo avessero attaccato.

Nei riguardi dei tre denunciati - S. C., 21 anni, di Porcia (Pordenone); T. N., 22 anni; e O. S., 43 anni, entrambi di Pordenone - è stato ipotizzato il reato di concorso in violenza privata, aggravata dal fatto che la vittima è un portatore di handicap.

Immediata la reazione delle organizzazioni per la difesa dei diritti degli omosessuali. "L'aggressione di Pordenone contro un gay disabile - ha detto Franco Grillini - è scioccante perché è stata organizzata, perché si tratta di violenza gratuita, perché l'omofobia delle 'motivazioni' è incontestabile, perché ormai la violenza contro gli omosessuali ha travalicato quella verbale e ideologica per trasferirsi nelle piazze e sulle strade. In sostanza non è più solo 'verbale' e politica, ma sta diventando una vera e propria emergenza". "Nella scorsa legislatura ero riuscito a far votare alla Commissione Giustizia della Camera il progetto di legge contro l'omofobia unito a quello sullo stalking. L'attuale maggioranza ha stracciato la legge sull'omofobia e ha fatto passare quella sullo soltking, necessaria ed urgente, ma senza i provvedimenti contro la violenza antigay. Occorre dire, quindi, che la reponsabilità politica di ciò che sta avvenendo senza freni è tutta a carico - sottolinea Grillini - dell'attuale maggioranza di destra che si oppone a qualsiasi misura di tutela delle persone omosessuali".

Data: 
Giovedì, 12 March, 2009
Autore: 
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Fonte: 
WWW.REPUBBLICA.IT
Stampa e regime: 
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