You are here

San Lorenzo, il Pd attacca: tanti lavoratori a rischio

Testo: 

Il caso finisce in Regione attraverso una interpellanza di Moretton e Pupulin. Intanto, è previsto un vertice di tre sindaci per scongiurare il risarcimento danni

MANIAGO. Il caso della cava del San Lorenzo finisce nuovamente in Regione con un’interrogazione al vetriolo nella quale si definisce «sciagurata» la decisione del Comune di Maniago di rinviare il rilascio del nulla osta alla Zillo: ieri mattina i consiglieri del Partito democratico Paolo Pupulin e Gianfranco Moretton hanno infatti presentato un’interpellanza per sapere cosa intenda fare la giunta di Renzo Tondo «per salvare un’azienda sana che dà lavoro a più di 200 persone. La vicenda del San Lorenzo è stata usata per fini elettorali anche da soggetti che ora guidano la Regione – hanno scritto Pupulin e Moretton –. Di recente la Zillo ha paventato la possibilità di chiudere lo stabilimento di Fanna per carenza di materiale. Il comportamento del Comune di Maniago si dimostra contrario ai canoni minimi di correttezza e di buona amministrazione e si assume il rischio del prossimo licenziamento di decine di persone. La Regione, in assenza di decisioni in tempi brevi da parte del municipio di Maniago, deve usare il proprio potere autorizzativo per non diventare corresponsabile di un disastro occupazionale».
Da parte sua il Comune di Frisanco insiste con la richiesta di risarcimento nei confronti del municipio di Maniago: nelle prossime ore si dovrebbe tenere un incontro tra i sindaci interessati, ovvero Alessio Belgrado e Angelo Bernardon. Al faccia a faccia sarà invitata anche la prima cittadina di Fanna, Maria Grazia Girolami, visto che il cementificio che si approvvigiona dal San Lorenzo si trova nel suo territorio. A richiedere un tavolo politico sulla spinosa questione è stato proprio Bernardon. «Purtroppo la nostra richiesta di ristoro dei danni erariali non è una provocazione – ha spiegato il sindaco di Frisanco –. Per quanta stima personale possa avere nei confronti dell’amico Belgrado, è pur vero che le casse municipali del mio Comune stanno rischiando un’uscita non dovuta. L’istanza di risarcimento diventerebbe un atto obbligato per scongiurare azioni da parte della Corte dei conti. Mi auguro che Belgrado capisca la situazione e venga a più miti consigli, aderendo alla mia proposta di confronto con me e la Girolami».
La domanda da quasi 2 milioni di euro deriva dalla possibilità che il Comune di Maniago non conceda il via libera definitivo alla Zillo. Il nulla osta in questione deve essere rilasciato entro giugno e si tratta di un provvedimento tecnico. Se il municipio di Maniago non dovesse firmare quel documento, la ditta di cementi potrebbe chiudere lo stabilimento di Fanna. La mancata attività consentirebbe alla Zillo di non versare alcun canone al Comune di Frisanco, il quale vedrebbe così sfumare quasi 2 milioni di euro di entrate certe.

Data: 
Venerdì, 6 March, 2009
Autore: 
(f.fi.)
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
Condividi/salva

Commenti

Il sesto a partire da sinistra è Giacomino Pippolo!