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Eluana, ancora appelli e polemiche

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Altri senatori Pdl: non sospendete l’alimentazione

I radicali contro il messaggio di Gigli: giusto staccare il sondino E Ceronetti su Repubblica celebra il coraggio “dell’angelo ferito”

UDINE. Silenzio sulla vicenda di Eluana in Friuli: sia i politici sia i vertici della clinica “Citta di Udine” rispettano la “moratoria” chiesta dalla famiglia Englaro. Non si fermano, però, le polemiche e gli interventi sulla vicenda. Sul giornale di domenica “la Repubblica” ha pubblicato la “Ballata dell’angelo ferito” di Guido Ceronetti (il testo è riprodotto nel sottotitolo). Intanto continuano a levarsi critiche dal mondo cattolico. Domenica l’intervento dei circa trecento medici, schieratisi sulla linea di Gian Luigi Gigli e Giuliano Dolce. Hanno firmato un appello per rilanciare le regole della deontologia. «In medicina - scrivono - è regola assoluta che la presenza di qualunque disagio e sofferenza venga corretta anzitutto rimuovendo le cause che la determinano».
Ieri un no alla sospensione dell'assistenza per Eluana Englaro è arrivato anche da Stefano De Lillo, senatore del Pdl, il quale dichiara di appoggiare l’appello degli oltre 300 medici che invitano a non sospendere la nutrizione artificiale alla donna, in stato vegetativo persistente da 17 anni. «Sostengo l'appello di tanti medici per la vita di Eluana Englaro, una persona - rileva De Lillo in una nota - che non è mantenuta in vita da cure ma assistita». Eluana, prosegue il senatore Pdl, «é semplicemente nutrita ed idratata: ricordo il parere espresso sulla casistica dalla commissione nazionale di bioetica e la convenzione Onu sui diritti delle persone disabili, tra i quali, ovviamente - conclude - non può non esserci quello alla nutrizione e idratazione».
Ai trecento medici ha risposto Silvio Viale, medico ed esponente Radicale, «La maggioranza dei medici d'Italia sono con la mano che staccherà il sondino» ad Eluana Englaro. Riferendosi alla possibilità per la donna di deglutire, sostenuta dal neurologo Giuliano Dolce, Viale sottolinea come la donna, in stato vegetativo persistente da 17 anni, «non può masticare e nemmeno un ingozzamento continuo con un cucchiaino, 24 ore su 24, di preparati farmacologici, potrebbe sostituire il sondino». La seconda questione, ha affermato Viale, «é quella della ripresa del flusso mestruale» da considerarsi, però, come una «ripresa di un riflesso ormonale con la conseguente stimolazione della mucosa endometriale» e non come il “segnale di una ripresa minima dello stato di coscienza». Eluana, ha sostenuto Viale, «é in uno stato irreversibile ed è assistita con terapie che non avrebbe mai voluto. Eluana ha il diritto di rifiutare le terapie nutrizionali, come fece Giovanni Paolo II. In quell'occasione - ha proseguito l'esponente Radicale - nessun medico cattolico disse che per agire in modo deontologicamente e scientificamente corretto il medico avrebbe dovuto intervenire».
All’ipotesi di staccare il sondino ha reagito il Movimento politico cattolico Militia Christi: «Per noi Eluana non è né un numero né un simbolo, la sua uccisione aprirebbe la strada alla morte di migliaia di altre persone nella sua condizione vegetativa. La nostra battaglia, che non è solo contro l'eutanasia, è per lei come persona, noi la amiamo per quello che è non per quello che vorremmo fosse».

Data: 
Lunedì, 29 December, 2008
Autore: 
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Fonte: 
MESSAGGERO VENETO
Stampa e regime: 
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