Non tutti sventolano la bandiera arcobaleno: martedì il direttore dell' "Opinione" Arturo Diaconale ha riunito nella piazza di Largo dei Lombardi, a Roma (nota per le maratone oratorie dei Radicali), alcune voci fuori dal coro anti-americano.
Tra i partecipanti, il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi, il portavoce di Forza Italia Sandro Bondi e quello della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, il segretario dei Radicali Italiani Daniele Capezzone e Marco Pannella.
Proprio lo storico leader dei Radicali ha auspicato che l'Italia si impegni ad assicurare, assieme al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, la creazione di un nuovo governo in Iraq, garantendo l'incolumità a Saddam e ai suoi.
Insomma, ha ripreso lo slogan "Iraq libero, Saddam in esilio" che, se ascoltato qualche settimana fa, avrebbe consentito una soluzione della crisi senza spargimento di sangue arabo ed occidentale. Pannella ha ricordato che si è cercato di evitare la guerra con il deterrente della mobilitazione militare, ma evidentemente questa non è bastata. Ora è il momento di far sì che in futuro la democrazia non debba più essere imposta con la forza.
Secondo l'opinione di Rita Bernardini, Carlo Panella e Arturo Gismondi è da condannare chi, come certi leader della sinistra, auspica una sconfitta dell'America, dimenticando quello che fu il Vietnam e ciò che sono oggi Cuba, il Sudan, la Cecenia (oppressa dalla Russia) e il Tibet (che si trova sotto il tallone della Cina Popolare.