Sabato al Circo Massimo ci saranno i sostenitori del Partito, democratico, certo, ma anche quelli dell’Italia dei valori (nonostante i rapporti tra i due partiti in questi giorni non siano proprio rosei) e i socialisti di Riccardo Nencini, nonché quelli vicini a Gavino Angius, che ormai possono essere considerati Dem a pieno titolo.
Diserteranno la piazza, però, alcuni parlamentari iscritti ai gruppi del Pd di camera e senato. Si tratta della piccola pattuglia radicale, protagonista in questi giorni di iniziative di protesta anche clamorose, com’è d’altra parte nello stile del movimento, ma scettica sulle motivazioni della manifestazione promossa da Veltroni. «Abbiamo sicuramente tante ragioni di dissenso nei confronti del governo - spiega l’europarlamentare Marco Cappato - ma fatichiamo a vedere gli obiettivi che il Pd si vuole porre».
A "trasgredire" sarà la sola Giulia Innocenzi, candidata alle primarie dei Young Democrats, che sarà presente in piazza con un proprio banchetto per raccogliere le firme in calce a un appello rivolto ai presidenti di carriera e senato, per chiedere l’elezione immediata del presidente della commissione di vigilanza, dopo che si è sbloccata la nomina di Frigo alla Consulta.
Per dirla con una battuta, il rapporto tra radicali e Pd è tutta una questione di regole. Quelle regole che esclusero Marco Pannella dalle primarie dello scorso anno e che quest anno hanno invece ammesso la candidatura della Innocenzi tra i giovani. Quelle regole per il rispetto delle quali fino a due giorni fa il vicepresidente del senato Emma Bonino si è fatta sollevare di peso dai commessi di Montecitorio e allontanata dall’aula, occupata da lei e dagli altri parlamentari radicali per chiedere lo sblocco delle nomine alla Consulta e alla vigilanza Rai. Una protesta che, per inciso, non ha trovato molti consensi nel Pd, non tanto nel merito quanto nel metodo, avendo coinvolto proprio una figura di profilo istituzionale. Quelle regole che stanno alla base del funzionamento della Repubblica, che il Pd chiede oggi siano scritte insieme da maggioranza e opposizione, mentre Pannella e gli altri rivendicano questa posizione dal 1994, quando iniziarono a dialogare con Berlusconi, subendo gli attacchi della sinistra di allora. «Veltroni compreso», fanno notare.
Erano altri tempi, certo, ma secondo i radicali il riconoscimento del loro ruolo politico non è arrivato nemmeno dal Pd veltroniano. L’esperienza comune in parlamento è riconosciuta come una sorpresa positiva da entrambe le parti («A differenza di Di Pietro, loro almeno hanno rispettato gli impegni presi», fa notare un deputato del Pd), ma di fare un passo in più ancora non se ne parla.
La settimana scorsa in un incontro tra i vertici dei due partiti, la delegazione radicale ha chiesto, senza peraltro ricevere risposte per loro incoraggianti, un impegno comune per l’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti. Ma ha anche rivolto un appello a Veltroni e Franceschini, affinché li aiutino a ottenere una maggiore visibilità mediatica.
In merito anche l’Agcom ha garantito qualche giorno fa il proprio intervento, dopo aver riconosciuto lo squilibrio di presenze in televisione a scapito dei radicali. Ma il loro obiettivo sarebbe per alcuni più alto, cioè il vertice della vigilanza Rai. Marco Beltrandi è indicato da molti in pole position se il Pd decidesse di "scaricare" Orlando. Ma a quel punto le variabili in campo sono anche altre, a partire dalla possibile alleanza in Abruzzo tra i Dem e l’Idv, dopo che ieri l’Udc ha confermato la volontà di andare da sola.
Commenti
Meno male...
...che i nostri hanno ancora l'orgoglio di distinguersi.
Ma i giovani del Partito Democratico si chiamano veramente "Young Democrats" manco fossero americani? Certo che questo continuo scimmiottamento dei Democrats d'oltre oceano da parte dei nostri postcomunisti e dossettiani fa proprio ridere... speriamo che non porti scalogna a Obama come l'ha portata a Kerry...
Querela
Io dico solo che se Obama sapesse quanto Veltroni lo scimmiotta penso proprio spedirebbe immediatamente in Italia i suoi avvocati minacciandolo, nel caso non la smettesse, di fargli querela perchè se poi la cosa dovesse pure portare sfiga, be lasciamo perdere....
Daniele