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"Bene il premier: quello è un dittatore"

Testo: 

«Ahmadinejad è un dittatore sanguinario, violento e feroce e quindi Ber­lusconi ha fatto bene a chiamare le cose con il loro nome», dice Marco Cappato, ra­dicale, deputato europeo e in passato responsabile del Partito Transnazionale alle Nazioni Unite, dove si è impegnato nella campagna per l'istituzione del Tribunale Penale Internazionale.

Berlusconi ha ragione a dire che Ahmadinejad è come Hitler?

«Sì, opprime il suo popolo in modo fero­ce e costituisce una minaccia per Israele e per la pace mondiale».

Le parole del premier sono una novità per l'Italia?

«Esprimono quello che chiamerei un «riposizionamento» della tradizionale politica estera italiana nei confronti dell'Iran. Noi le apprezziamo».

A New York si sta per aprire l'assemblea generale dell'Onu: Ahmadinejad è gia in viaggio. Ci sarà anche Berlusconi: che dovrebbe fare il premier italiano?

«Un passo avanti: in modo che il riposizionamento da giudizio politico possa diventare un atto che porti delle conseguenze».

Quale passo?

«Una proposta istituzionale per far entrare Israele nella Unione Europea. Sarebbe un atto di coraggio. Se così fosse, il dit­tatore iraniano minacciando Israele, minaccerebbe l'Europa. Allora sì, che potremmo dire: "Israele siamo noi". Non ci sarebbe più posto per la retorica del "siamo tutti berlinesi". E al tempo stesso aiuteremmo la classe politica israeliana ad uscire dall'involuzione in cui è caduta, percorsa com'è dagli scandali che hanno travolto Olmert».

Cosa offrite voi radicali a Berlusconi?

«Se Berlusconi vuole fare questa battaglia di far entrare Israele nella Ue, ci saremo anche noi».

Data: 
Lunedì, 22 September, 2008
Autore: 
M.Antonietta Calabrò
Fonte: 
CORRIERE DELLA SERA
Stampa e regime: 
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