Il dibattito nato dalla contrapposizione tra Gianfranco Moretton e Sergio Bolzonello può essere un punto di partenza per consentire la crescita del PD verso un partito aperto in grado di rappresentare molto di più rispetto alla somma delle strutture partitiche di DS e Margherita.
A confrontarsi sono due esponenti che sono all'antitesi, Gianfranco Moretton, capogruppo del PD in Consiglio regionale rappresentante del sistema partitico e Sergio Bolzonello, Sindaco di Pordenone ma anche espressione di un'ampia fetta di elettorato che supera i confini del centrosinistra.
Il punto è nel come aprire il Pd a nuovi soggetti, così che possa rappresentare le nuove domande di innovazione e di equità, di nuovi diritti e di garanzie sociali, di ambientalismo intelligente e di imprenditoria.
Noi radicali in questi mesi abbiamo dimostrato come si possa lottare non limitandoci all’esaltazione di una sterile vocazione minoritaria, ma impegnandoci all’interno del Pd ad affermare nuovi diritti. Ma anche dimostrando una lealtà quando al governo accompagnata da un'altrettanta intransigenza nel difendere in Parlamento i principi liberali in ogni settore.
La scelta univoca dettata da Moretton a Bolzonello, ovvero lo scioglimento del Fiume per confluire nel PD, è una scelta che riduce e non amplia il potenziale elettorato del PD. L'esperienza delle liste civiche, sorte in tantissimi comuni dopo l'introduzione dell'elezione diretta del Sindaco, sono il segnale della volontà del cittadino di scegliere direttamente chi deve guidare la città o la regione, con il principio che chi è al governo debba rispondere direttamente agli elettori.
Per questo suggerisco a Gianfranco Moretton di accorgersi che proprio nel partito radicale radicale possa ritrovarsi un possibile modello anche per il PD, il modello che prevede la doppia tessera. Prendere la tessera radicale è molto più che un fatto simbolico, ma anche assai meno che l’accettazione di un vincolo esclusivo, come per la tessera di tutti gli altri partiti. Statutariamente, la tessera radicale obbliga solo al pagamento della quota di iscrizione. Non chiede altro all’iscritto, le stesse deliberazioni assunte nei congressi a maggioranza dei tre quarti vincolano solo gli organi dirigenti. E tuttavia, nonostante questa elasticità e larghezza di maglie, la tessera radicale costituisce una forte attestazione di volontà politica, di condivisione dell’iniziativa comune.
Queste modalità potrebbero essere un punto di partenza per l’incontro-aggregazione di quanti siano interessati alla costruzione di partito aperto, dove siano rispettate identità diverse ma con obbiettivi fissati dai congressi annuali. Ciascuno potrà rimanere ancorato alla propria «fedeltà» ma anche aperto a quella attestata dalla doppia tessera.
Noi radicali proponiamo per il PD un progetto alternativo a quello monolitico dettato dal dupolio Margherita e DS.
Non partire dalla semplice sommatoria delle vecche sezioni di partito, ma far partire nuovi processi di inclusione di nuovi gruppi in grado di raccogliere le esigenze dell’opinione pubblica. Da questo con processi democratici aperti, vere primarie, si potrebbe giungere ad obiettivi politici comuni fissati anno per anno da congressi.
Commenti
Bene, ma...
più che a Moretton, avrei rivolto l'appello a Bolzonello con cui trovare una sponda. :-)
Ora vediamo se ci sono risposte.
Uomini e scelte
Parliamoci chiaro, fintanto che nel PD ci starà gente come Moretton, Alzetta, Populin questo partito, in mancanza di un parafulmine come poteva essere Illy in passato, sarà sempre e solo perdente e quindi, come logica conseguenza, deve cambiare radicalmente uomini e strategia politica, della serie"Più popolo, meno, anzi niente, salotti" altrimenti prevedo per questo partito anni, anzi decenni, di sonore sconfitte, Berlusconi o non Berlusconi che per molta, troppa gente anche dentro RI, è e resta il solo ed unico capro espiatorio con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, Veltroni, D'Alema e Moretton ovviamente esclusi.
E aggiungo che un operazione al buio, e cioè quella di iscriversi comunque al PD e poi vada come vada, non sono assolutamente disposto a percorrerla anche perchè la furbizia e la malizia di determinati personaggi dentro il "nuovo" PD la conosco sin troppo bene per potermi fidare di loro, della serie "Prima vedere soldi poi dare cammello".
Dopo, ripeto e ribadisco il concetto che PRIMA di tutto i RI devono sapere bene chi sono, cosa vogliono e come vogliono ottenere i loro scopi e solo DOPO agire di conseguenza solo che con un Pannella ancora troppo dominante e prepotente, in tutti i sensi, credo che questa pratica da me suggerita sia ben difficilmente percorribile, della serie " A Roma decidono, scelgono, anzi comandano per noi e quindi come cavolo possiamo noi, qua dal lontano Friuli, impostare un dibattito sereno, approfondito e soprattutto serio?", la risposta a voi anche se io già c'è l'ho e immagino che la conosciate già da tempo, o sbaglio?
In caso ogni io, a chiusura del mio post, dico solamente che se i RI, in futuro, faranno una scelta dichiaratamente liberale allora dovranno stare da una parte ben precisa mentre, al contrario, se decideranno la strada liberale e socialista allora, coerentemente, dovranno giocoforza stare dall'altra parte, aggiungendo che Chianciano da questo punto di vista, almeno a me, ha chiarito a proposito tanti dubbi anche se francamente avrei sperato in una ben diversa conclusione ma tantè.
Daniele
Liberale?!
Scusa Daniele, mi elenchi quale dei provvedimenti presi dal nuovo governo ha dignità tale da definirsi liberale?
Scelte chiare
Oddio, non è che da Chianciano abbia udito molte cose liberali, soprattutto dalla bocca di Pannella, ma tant'è...
Dopo questa doverosa precisazione io penso che ad un governo appena insediato bisogna dare il giusto tempo perchè attui il programma prefissato, dopo ciò diciamo anche che in fatto di riforme liberali io tengo sotto osservazione sia il ministro Sacconi che, soprattutto, il ministro Brunetta anche se di cose liberali, ripeto, al momento, ancora non ne ho viste anche perchè la gente che al contrario mio e tuo fatica ad arrivare alla fine del mese ha ben altre esigenze come tasse, criminalità, immigrazione, prezzo del petrolio troppo alto e quindi pretendere ora, adesso, subito, un qualcosa di liberale da parte di questo governo sia cosa, parere mio, oltremodo prematura e velleitaria.
Dopo, ripeto, io credo che prima di fare una qualsiasi scelta politica bisogna prima capire cosa sono in questo momento i RI, liberali, liberal-democratici, liberal-socialisti, socialisti o altro ancora? Perchè il nocciolo del problema secondo me sta qua, mica nel criticare, senza proporre praticamente nulla, un governo votato dalla stragrande maggioranza degli italiani.
Ultima cosa, io penso e spero, tornando al tema proposto da Stefano, che l'affaire Bolzonello - Moretton arrivi fino alle estreme conseguenze politiche che questa cosa può comportare anche perchè ormai mi sembra evidente che dentro il PD regionale posto per tutti i due credo proprio non ci sia sperando fortemente che il confronto lo vinca l'attuale sindaco di Pordenone, anche se a proposito sono alquanto pessimista, e allora, solo in quel caso specifico, potrei anche avvicinarmi non poco verso questo movimento, altrimenti ciccia e amici come prima.
Daniele
Re:
Di chianciano, e scelte radicali ne abbiamo parlato a iosa, tutti sanno cosa pensiamo reciprocamente. Daniele, per favore, non essere ridondante.
Tiziano ti ha posto una domanda: Cosa ha fatto di liberale il governo? La risposta e' stata saggia, "aspettiamo ancora qualche mese". Ma converrai anche te, perche' e' ineludibile, che le parole di Tremonti non sono poi state cosi' incoraggianti per un liberista come te.
La robin hood tax e' molto piu' che bolscevico, anzi,mi correggo... e' nel perfetto stile bolscevico di distorsione della realta' e deresponsabilizzazione. Il prof. Tremonti non fa presente che il 70% della tariffa e' costituita da accise.
Mi sono dilungato con qualche spunto, ora pero' rispondi alla domanda. Ripeto, sappiamo gia' cosa pensi di RI e di tutta la sua politic, rispondi alla domanda ora...
Ridondanza
1) Nessuna ridondanza caro Francesco ma il solo e semplicissimo ribadire di una verità ormai acclarata da tutti quanti, pannelliani ovviamente esclusi.
2) Tremonti è un liberale e liberista? Per quanto leggo per ora certamente no tra 5 anni vedremo, diamo tempo al tempo, quanta fretta mamma mia e che è....
In ogni caso, sapendo benissimo di dare noia a qualcuno ma tant'è, e sempre meno bolscevico Tremonti di tutta la dirigenza radicale, ovvero Pannella e basta, messa assieme per cui fai un po te...
3) Questo è un governo che come proposte specifiche può essere soddisfacente per un liberale e liberista come me?
Certamente no, a parte i ministri Brunetta e Sacconi, così come non lo era di certo il governo Prodi, Bersani a parte solo che, ripeto e ribadisco, capisco, comprendo e giustifico pienamente il motivo per cui gli italiani l'hanno votato mentre voi, ad occhio, tranne Leo e forse Stefano, non l'avete ancora compreso ma avete 5 anni di tempo per capirlo c'è tempo.....
4) Ora una domanda ve la faccio io, ma al duello, motivo principale del post di Stefano, che dentro al PD c'è tra Bolzonello e Moretton voi da che parte state? Io con Bolzonello mentre la vostra posizione mica l'ho ancora capita, e poi sono io quello che non risponde alle domande, mah....
5) Ultima cosa, tornando indirettamente alle risposte 2 e 3, faccio presente che io questo governo, direttamente, non l'ho votato, dicasi UDC alla Camera e Lega Nord al Senato alleata sì ma non facente parte integrante della PDL, e tutto questo volutamente checchè possiate pensarne voi.
Daniele