Dal cairo Emma Bonino ci aggiorna sui contenuti della stampa araba
«Oltre a bloccare lo sviluppo, i regimi dispotici offrono il pretesto per invasioni straniere»
Ecco la quotidiana rassegna stampa dei giornali arabi a cura di Emma Bonino.
Come al solito, ci scusiamo per eventuali errori di trascrizione dei nomi stranieri.
Emma Bonino: «I giornali di oggi in generale mi sembra che abbiano un tono molto trionfalistico, costruito sia sulla resistenza irachena sia sulle perdite delle forze della coalizione. C'è tutta una polemica sulle immagini dei prigionieri di guerra da una parte e dall'altra. Tutti i giornali governativi hanno intere pagine con foto di azioni e di momenti della guerra. I più duri sono, come ieri, i giornali dell'opposizione. La resistenza delle forze irachene è letta un po' come una vendetta, un elemento un po' psicologico. Una specie di riparazione alla guerra del '67, che ebbe qui in Egitto grandi strascichi polemici, visto che gli arabi si arresero senza combattere. Quindi c'è questo elemento da tenere presente.
Viene poi riportato il risultato della riunione dei ministri degli esteri della Lega Araba, con decisioni che sono state prese all'unanimità (con l'eccezione del Kuwait). "Al Ahrar" riporta che il ministro degli Esteri russo ha chiesto la convocazione di una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu».
La Lega Araba si appella all'Onu per fermare l'invasione
«Punto principale della decisione della Lega Araba è che le forze anglo americane violano la Carta delle Nazioni Unite, quindi si chiede il ritiro incondizionato. Nessuna partecipazione araba e nessun attacco sull'Iraq o contro nessuno Stato arabo, il gruppo arabo alle Nazioni Unite viene incaricato di chiedere d'urgenza una sessione del Consiglio di Sicurezza (o dell'Assemblea Generale) per porre fine al conflitto ed ottenere il ritiro delle forze. Un altro giornale riporta di piccole bombe esplose al British Council di Beirut e di un'altra in Ecuador. Per quanto riguarda le notizie locali, grandi dimostrazioni e la prevista marcia davanti all'università americana.
Confermato l'arresto di due deputati per 15 giorni; il ministro della Giustizia scrive al parlamento per spiegare che la detenzione dei due deputati è legale perché stavano incitando alla violenza durante la manifestazione di sabato. Questo riporta "Al Ahram".
Tutti i giornali danno notizia delle motivazioni del verdetto della Corte di Cassazione che ha dichiarato innocente Saadi Ibrahim. Nell'assolverlo da ogni accusa, la Corte dice che non ha mai smesso di essere egiziano e che la sua ricerca era scientifica e che non aveva lo scopo di danneggiare l'immagine egiziana».
Editoriali trionfalistici sulla resistenza degli iracheni
«Gli editoriali sulla guerra hanno quasi tutti questo tono trionfalistico.
Galhald Uidar dice "dobbiamo salutare la forza del popolo iracheno che sta affrontando la terribile macchina da guerra americana con molto coraggio".
Ci sono poche voci dissenzienti, come già ieri. Non vi dò atto della cronaca, perché la guerra ce l'avete evidentemente più aggiornata. Ad esempio Noam Gohmar alla televisione egiziana si è felicitata della resistenza del popolo iracheno e del suo difendere l'intera nazione araba.
Come vedete c'è un'immedesimazione per l'elemento psicologico di cui ho già parlato. Su "Al Ahram" c'è un editoriale di Nabil Ommar che da una parte mette in luce lo squilibrio di forze tra l'armata irachena e le forze alleate, e dall'altro trae da questo dramma una "lezione": i regimi dispotici e i regimi tirannici non sono solamente un ostacolo contro lo sviluppo del proprio Paese, ma sono ugualmente un pretesto per le invasioni straniere. E' dunque tempo che i regimi dittatoriali comincino un cambiamento di abitudine verso il loro popolo e la loro gente.
Una notizia di cronaca riguarda invece 25 carichi di prodotti alimentari egiziani esportati verso l'Iraq, che sono stati respinti in Egitto, il quale si è visto anche proibire l'esportazione dei medicinali in quel Paese. Si dà poi atto evidentemente che il settore turistico resiste ad una caduta di prenotazioni molto alta».