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La nuova sfida di Capezzone. Da Radicale a portavoce del Popolo della Libertà

Testo: 

Da segretario dei Radicali a portavoce di Forza Italia. Quali sono i motivi di questa scelta? Come ha intenzione di affrontare il nuovo ruolo?

Ho un mio piccolo motivo di fierezza. In un paese in cui non si dimette mai quasi nessuno, in cui le dimissioni - al massimo - si annunciano, io sono uno dei pochi che si è dimesso per davvero, e non da un posto qualsiasi, ma dalla Presidenza di una delle più rilevanti Commissioni del Parlamento italiano. L’ho fatto per marcare il mio dissenso dalla politica di Prodi, Padoa Schioppa e Visco, e soprattutto l’ho fatto nei giorni in cui la gran parte degli osservatori politici pronosticavano lunga vita al Governo Prodi. Insomma, la mia scelta ha ragioni di fondo: l’Italia delle piccole imprese e del mondo produttivo non poteva più tollerare quella politica fiscale. Di qui, in primo luogo, la mia scelta. Ora, devo ringraziare il presidente Berlusconi per questa opportunità. Collaborerò con il coordinatore Verdini, che ha le massime responsabilità in Forza Italia, nella sfida del traghettamento verso il Pdl.

Il quotidiano Avvenire ha definito ’allarmante’ la scelta di Forza Italia di nominarLa portavoce. Come risponde a questa critica?

Rispetto profondamente ogni opinione, e a maggior ragione quella di una voce autorevole come Avvenire. Credo però che sarà giusto giudicare me, come tutti, per quello che farò e per come lo farò.

Si ritrova a fare il portavoce di un partito che presto scomparirà, per confluire in una nuova realtà politica: è un compito a breve scadenza? Cosa prevede per il Suo futuro?

Ci sono oggi due grandi sfide politiche. Una è la sfida del Governo, l’altra è quella per la nascita di un nuovo soggetto politico che sia capace di durare decenni e di segnare la vita politica del Paese. Con tanti altri, cercherò anch’io di dare un contributo verso questo obiettivo di portata storica, che è atteso da milioni di italiani. Occorre che la politica risponda a questa domanda.

“Decidere”, il network da Lei fondato lo scorso luglio, ebbe un notevole riscontro. Come evolve il progetto?

Ci saranno novità interessanti, anche legate all’agenzia di stampa nazionale che dirigo, Il Velino. Vogliamo offrire strumenti di lavoro politico, di riflessione, e di operatività che possano essere utili al progetto politico di cui parlavo, quello del nuovo partito da costruire. I grandi partiti anglosassoni sanno far tesoro di luoghi capaci di “produrre contenuti”.

Quali prospettive hanno le istanze liberali, liberiste, libertarie nel nascituro PdL e nell’attuale governo? I liberali non rischiano di essere schiacciati dalle forze conservatrici, specialmente dopo il matrimonio con Alleanza Nazionale?

Sono molto fiducioso. La partenza del Governo è stata ottima. I liberali possono guardare con grande speranza e positività alla fase politica che si è aperta. Basti pensare al Consiglio dei Ministri di mercoledì a Napoli: erano anni che si attendeva un Governo capace di partire con questo slancio riformatore, e con questa capacità di decidere sulle cose concrete.

Data: 
Mercoledì, 28 May, 2008
Autore: 
Cristiano Bosco
Fonte: 
L'OPINIONE
Stampa e regime: 
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Commenti

Non dice assolutamente nulla...

 

Per colmare il vuoto di contenuti me la concedete un'acidita'? Avrei titolato l'articolo con qualcosa di piu' irriverente e provocatorio: "LA SVOLTA DI UN DECISORE!"

Scusate, ma a me fa sorridere, specie perche' parliamo di una persona con una gran bella testa e dotata talento. Avrebbe meritato qualcosa di meglio. Da realista che sono pero', debbo aggiungere questo: se lo scopo era quello di continuare a lavorare ad "alto" livello non credo avesse grosse alternative. Personalmente credo ci siano razionalita' diverse rispetto a quelle "per lo scopo", pero' non tutte riempiono la pancia e l'ego in egual misura. Tutto qua.

Diciamo che dice più cose lui in un intervento sia pure politicamente largamente lacunoso e "leggermente" arrogante che Veltroni, D'Alema, Rutelli e andando in ambito locale, gente "nuovissima" come Moretton, Sonego, Alzetta, Populin fermandomi qua perchè l'elenco è, credetemi, piuttosto lungo.
Io dico, semmai, un altra cosa che è un puro è semplice consiglio a tutti voi simpatizzanti e iscritti del PD che consiste molto semplicemente nell'andare tra la gente, le persone, il popolino che le persone da me sopra citate tanto disprezza, e mettersi semplicemente ad ascoltarlo, senza parlare, solo ascoltare e dopo, solo dopo, rientrando ognuno nella propria dimora, fare un onesta e sincera sintesi del tutto e trarne le doverose conseguenze politiche, tutto qua, facile no? Ed è, ripeto solo un consiglio completamente gratuito, con nessuna, lo giuro, provocazione prendendola, se volete, come un mio personalissimo contributo al dibattito, ok?

Daniele

Non capisco cosa c'entri il tuo intervento (a partire dalla seconda riga in poi) rispetto a quanto scritto da Francesco. Da te ho letto e sentito osservazioni ben più pesanti sulla figura e le opere di Capezzone.
Segnalo, tanto per infierire, una simpatica raccolta di opinioni dell'ex segretario su fainotizia.it

Se dare qualche consiglio tutt'altro che provocatorio in questo sito è cosa vietata d'ora in poi, prometto, me ne asterrò dopo, riguardo Capezzone, ti garantisco che la mia opinione su di lui non è affatto cambiata, soprattutto dal punto di vista umano, anzi, solo che preferisco mille volte lui rispetto ai vari Veltroni, D'Alema, Fassino, Rutelli e restando in Regione, ai vari Moretton, Sonego, Alzetta e Populin e alla "bambolina", politicamente parlando, Papais, il che credo sia tutto dire essendo anche perfettamente, e tristemente, consapevole che lo sport preferito attualmente dai RI è il lancio degli stracci, sport purtroppo per Pannella e soci non olimpico, e mi fermo qua perchè potrei andarci anche più pesante.

Daniele