Il direttore di “Instaurare”
Castellano: «C’era un significato ecclesiale»
IO SONO PRO
L’associazione “Una voce” aveva aderito all’appello di “Instaurare” – periodico che ha tra gli obiettivi la salvaguardia della teologia morale, direttore Danilo Castellano, presidente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Udine – e quindi avrebbe fatto celebrare la messa in riparazione della legge 194.
L’annullamento della celebrazione? «Suppongo sia un pretesto quello della celebrazione contemporanea del vescovo. Anche perché la messa era prevista un’ora e mezza prima rispetto a quella nella concattedrale e quindi non sarebbe stata di impedimento». Castellano ricorda che «vengono eliminate 457 vite ogni giorno. La messa riparatrice aveva un significato sul piano ecclesiale e voleva essere di intercessione perché chi porta la grave responsabilità della pratica dell’aborto e chi ha approvato quella legge venga illuminato».
Il preside universitario sottolinea che «non ho elementi, così come non li ha lei, per dire che la messa sia stata sospesa per la sua motivazione riparatrice. Se così fosse, infatti, il vescovo dovrebbe provare che l’intenzione con la quale viene celebrata la messa è inaccettabile in quanto illegittima sul piano morale. Quanto meno, se fosse questa la ragione, la Curia non consente nemmeno di celebrare la messa senza fare chiasso contro la legge sull’aborto».
Il professor Castellano conclude sostenendo che «dopo l’emanazione del motu proprio del Papa, è difficile valutare se il vescovo abbia la piena autorità per impedire la celebrazione di messe in latino».