You are here

IL TICKET CAPEZZONE-BERGAMINI SOSTITUIRA’ PAOLO BONAIUTI

Testo: 

A sostituire Paolo Bonaiuti nel ruolo di portavoce di Berlusconi, da lunedì prossimo ci sarà un ticket: Deborah Bergamini-Daniele Capezzone. L’ex dirigente Rai e l’ex segretario dei Radicali Italiani sono stati già contattati da Berlusconi durante la campagna elettorale, nelle prossime ore sarà formalizzata la nomina.
Diacoblog esprime la sua soddisfazione per la scelta di Daniele, uomo per bene e grande comunicatore.

Data: 
Sabato, 19 April, 2008
Autore: 
PIERLUIGI DIACO
Fonte: 
WWW.DIACOBLOG.IT
Stampa e regime: 
Condividi/salva

Commenti

Che salto di qualita' signori miei, da testa pensate quale era, a portavoce... Non c'e' dubbio che per fare il porte-parole del nostro Premier occorra grande capacita' creativa, ma piu' che sui contenuti... sulla forma!

Non voglio fare l'acidone, ma mi pare un dato di fatto.

 

 

Francesco Saraceno

Direzione Radicali Friulani

Membro Circolo PD di Zoppola

L'ex-segretario ormai è irriconoscibile. Addirittura un tandem con l'ex dirigente Bergamini. Mi ricordo solo qualche anno fa quando denunciava il bigliettino con i nomi delle cariche lottizzate alla Rai. Comunque, loccasione è ghiotta per il duo Guzzanti (Sabina) e Marcorè...
Più seriamente vi invito a fare una ricerca su Google con i due nomi: capezzone berlusconi
Non c'è limite all'arrivismo del giovine.
Inoltre, come farà adesso a "Decidere" quando dovrà fare il semplice portavoce del premier? Decide per il capo!?

PS: non ho capito il tuo titolo.

L'aria che vibra sono - metaforicamente parlando - le parole del Premier. Ma l'accento è posto più sull'aria che sulle parole. A Daniele ho scritto che stavo parlando "di strategia" perchè è di questo che si tratta: a mio modesto avviso, il signor Daniele Capezzone, una volta pregiudicata la via del decisore parlamentare, ha selezionato l'opzione più idonea a mantenerlo sull'onda (premesso che non sono a conoscenza delle altre opzioni a sua disposizione). Tu lo chiami arrivismo, e forse non a torto, ma in realtà è già arrivato: io lo definirei ISTINTO di SOPRAVVIVENZA. Quella particolare attitudine che si sviluppa sistematicamente laddove un soggetto, una volta pervenuto in una certa rete, risulta renitente ad abbandonarla anche quando le porte si chiudono.

Sempre a Daniele ho risposto che anche Radicali Italiani hanno fatto una scelta dettata dall'istinto di sopravvivenmza, ma ho poi aggiunto che siamo su due piani qualitativi differenti. Perchè è vero che entrambi si sono in fin dei conti genuflessi ad uno stato di cose che li vedeva entrambi in posizione di subordinazione originaria, ma la differenza fondamentale è che RI è ancora un decisore (per quanto possa contare poco), mentre Daniele Capezzone non lo è più. La linea di demarcazione teorica è ben evidente (nella realtà, lo ripeto, il potere decisionale rimarrà esiguo, ma ciò non elude il dato di fatto).

Il tuo riferimento a Decidere è quindi calzante.

 Francesco

 

Certo il ruolo di portavoce del premier è tutt'altro che esaltante, peccato solo che Pannella e soci, dicasi RR, in fatto di libertà creativa non è che siano molto più avanti, e mi fermo qua per non andarci ancora più pesante di quanto in realtà voglia.

Daniele

Capisco a cosa fai riferimento, pero' tieni presente questo: alle volte anche il non sembrare creativi puo' sottendere una certa dose di creativita'. Il signor capezzone, al pari di radicali italiani, ha compiuto una scelta di strategia (parlo di metodo). Lo stesso paragone di equivalenza non lo si puo' certo fare sulla qualita' della scelta, ma e' comunque un'altro discorso

 

Fammi rilevare un'altra cosa, che forse risultera' provocatoria, ma e' detta in piena serenita'. E' tipico di chi riconosce la sussistenza di una questione non comoda compiere subito un paragone sull'altro, di medesimo valore...distogliendo di conseguenza il discorso dall'oggetto iniziale e rimpallando peccati originali per delegittimare le affermazioni dell'uno sull'altro. Il fatto e' che spesso e volentieri questa reazione viene mossa dall'emotivita', col rischio conseguente di risultare puerili anche se dalla parte della ragione.

E' un tranello molto facile in cui cadere, io stesso ne devo fare spesso ammenda e mi consolo pensando che l'importante sia averne coscienza. Consolazione dei poveri?

 

 

Io penso che ci sia ben poca differenza tra le veline del PDL e quelle di RR e quindi quello che voglio molto semplicemente far capire con il mio post e che la situazione tra PDL e RR è piuttosto tristemente livellata verso il basso, tutto qua, senza alcun astio o rancore ma con la ferma determinazione, semmai, di non far passare in silenzio un problema, quello di RR, che dura da non poco tempo e che dovrebbe, invece, essere serenamente affrontato.
Dopo, riguardo Capezzone, la scuola, certamente valida, in cui ha imparato un po di cose è comunque questa, vediamolo prima all'opera e solo dopo giudichiamolo, non prima, si può?

Daniele

Molto semplicemente perchè entrambi, Governo e RR, ben difficilmente passeranno e, nel caso di RR non passano tutt'ora, notizie contrarie ai rispettivi capi e padroni del vapore, dicasi Berlusconi e Pannella e allora, se permetti, il paragone mi sorge assolutamente spontaneo.
Dopo certamente il ticket Capezzone-Bergamini fa anche a me specie in quanto ritengo che una persona sola per svolgere tale incarico basti e avanzi anche se almeno a me la cosa puzza tanto di contentino, a chi, a Capezzone ovviamente che immagino aspirasse come minimo ad un altra legislatura da deputato.
Su Decidere io dico solo che ormai l'esperimento politico, per quel che mi riguarda, è ormai morto e sepolto.
PS e OT. Coraggio Tiziano, anche se stasera probabilmente perderete con l'Inter io credo che se giocate sempre in questa maniera in B non ci andate di sicuro, e sono sincero.

Daniele

Il realismo politico di Tucidide nel Dialogo tra ateniesi e melii fa scuola: quando la scelta è tra morire e sopravvivere, le cose "visibili" contano più di quelle "invisibili". Quando i radicali dicono che la politica è l'arte del compromesso, indicano proprio questo.

Con l'autoesclusione non solo ci si sarebbe fatti del male, ma non si avrebbe fatto del bene neppure al paese. Di qui, la scelta.

 La vita è dura.

Perchè 9 radicali intruppati e assimilati dentro il PD, al contrario del sempre bravo Di Pietro uno che gli attributi li ha sempre avuti al contrario di qualche radicale di mia conoscenza, e pure in netta minoranza sia alla Camera che al Senato, fanno tanto bene al Paese Italia? Ma stai scherzando o credi sul serio a quello che dici? Dicendo, semmai, che fanno certamente bene alle loro tasche, dicasi 3 milioni di euro a RI e i lauti stipendi che riceveranno da parlamentari ma di progetti reali di largo respiro nei RI ancora non ne vedo anche se per cambiare idea basterebbe solamente che questi 9 eletti si smarcassero nei fatti da Veltroni tirando fuori una buona volta la tanto famigerata Agenda Pannella e avviare su questa un confronto politico a tutto campo e allora, forse, chissà....
Un consiglio finale, fai un giro al mercato settimanale che immagino facciano anche a Zoppola cita Tucidide e fammi sapere come la gente ti guarda, ripeto è solo un consiglio e non certamente un offesa.
E per ultimo dico anche che scegliendo ormai definitivamente il CS i RI hanno oramai definitivamente abbandonato la strada dell'alternanza politica, è un dato di fatto che ovviamente non condivido.

Daniele

Allora, la carne al fuoco è molta, procediamo con ordine:

1) I radicali non hano lo status dell'IdV per ragioni indipendenti da loro. Abbiamo già affrontato questo discorso e te l'ho dimostrato.

2) diretta conseguenza del punto (1) è il fatto che RI non aveva alternative all'assimilazione compiuta.

Di qui discende il ragionamento per cui l'eventuale rifiuto di RI ad entrare come "ospite" nel PD avrebbe automaticamente comportato l'esclusione dal Parlamento. Affermato questo, rispondi a questa domanda: cosa si sarebbe potuto fare di più da esterni rispetto alla prospettiva attuale? Potrei subito abbozzare una risposta: avremmo sicuramente avuto margini più ampi per mobilitare l'opinione pubblica, verissimo. Ma parliamoci chiaro, questa maggiore mobilitazione avrebbe potuto avere qualche risvolto pratico? Quando le persone al mercato di Zoppola fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, di diritti civili, di trasparenza e di liberismo democratico non gliene può fregare di meno.

Tu mi hai risposto questo: hanno fatto male a entrare nel PD, perchè si sono prostituiti e non piglieranno nulla. Rinnovo la replica: ma fuori? In termini di risultato hanno SICURAMENTE più possibilità dentro che fuori, benchè tu - queste possibilità - le possa considerare nulle. Un "nulle", però, che è riferibile solamente al presente, perchè è INNEGABILE che possano sussistere POTENZIALITA' passibili di influenzare le decisioni nel futuro. Mi soffermo sul termine "influenzare" che è ben diverso da "determinare", e ne sono ben conscio: perchè è la via Parlamentare che lo prescrive, nella quale le opinioni rappresentate si mescolano a tutte le altre (in proporzioni differenti). Lo stesso dicasi per un partito che per costituzione è neonato e il suo percorso identitario è tutt'altro che concluso. Ciò apre numerose possibilità - non certo nel breve periodo - di indirizzo; questo punto potebbe essere avvalorato poi da un'eventuale legge elettorale che restituisca all'elettorato la preferenza, grazie alla quale sarebbe possibile determinare spostamenti negli equilibri interni di partito.

 

Mi puoi rimproverare che faccio discorsi troppo teorici, ma io non faccio altro che parlare della realtà. "Il lungo periodo non mi interessa" avresti ragione di rispondermi. Ma quando si parla di decisioni che determineranno l'ESISTENZA futura, i discorsi non possono esulare dalla prospettiva strategica e quindi di ampio respiro. Altrimenti si rischia di prendere decisioni avventate e superficiali.

Non so se mi spiego... i partiti sono per certi aspetti tali e quali ad aziende. E il metodo nel affrontare le vicende è il terreno costitutivo delle scelte. Arrivo al punto tre...

 3) La comprensione teorica non serve a snocciolare nozioni e nomi, dà semplicemente la forma mentis per affrontare al meglio la realtà. Se così non fosse, i millenni hanno prodotto pagine e pagine di trattati per niente, mentre chi li ha scritti sperava con tutto il cuore che qualche povero cristo li leggesse e cercasse di trarne uno stimolo a ragionare meglio o diversamente (i testi sono validi se innovano il pensiero). Quando vado al mercato non parlo di Tucidide, ma non parlo nemmeno di strategia politica dato che non frega niente a nessuno, e anzi, mi prenderebbero per un cinico figlio di puttana, che parla delle loro vite come fosse una partita a Risico (non so manco giocare a risico). Se non interessa nemmeno a te, non rispondermi. Faccio questi discorsi con te perchè credo che tu li possa comprendere per quel che sono: discorsi di metodo. 

 4) Se i membri di RI fossero degli arrivisti in cerca di denaro, e non mossi (in maniera rilevante) dagli dieali, stai certo che non farebbero più parte di RI, ma si sarebbero già inbucati altrove e in modo indipendente.

Ho esaurito le mie considerazioni e termino qui. RI non poteva comportarsi altrimenti senza andare in passivo (mentre ora è nel limbo), e se si considera il lungo periodo, forse potrà forse rivelarsi una buona scelta. Ma il rischio c'è sempre, questi ragionamenti di fondo mirano a ridurlo, non a eluderlo.

Pagine