San Quirino
(s.d.z.) «È meglio informarsi correttamente prima di esprimere considerazioni errate e fuori luogo». Così il sindaco di San Quirino, Corrado Della Mattia, replica alle accuse lanciate nei giorni scorsi dal capogruppo di opposizione, Stefano Santarossa sui progetti portati avanti dall'amministrazione di Centrodestra. Nel dettaglio l'esponente dei Radicali fa riferimento alle dichiarazioni sullo stato del sistema idrico. Santarossa aveva infatti evidenziato «che ella progettazione delle opere è necessario agire secondo una valutazione reale di quelli che sono i bisogni del territorio, anche a costo di scegliere la realizzazione di interventi che danno meno lustro ma che sono più importanti per la cittadinanza». Il capogruppo aveva portato l'esempio del sistema idrico e denunciato il grave stato dovuto all'età delle tubature, soprattutto nelle frazioni. Tra i finanziamenti da criticare aveva ricordato il cospicuo contributo di 250mila euro concesso alla parrocchia di San Foca per lo sport, precisando che tale somma poteva essere impegnata in opere più utili. Della Mattia precisa che Santarossa si è perso per strada e non sa che la Regione ha elaborato una legge di settore in relazione alla quale le competenze in materia di sistema idrico integrato sono state conferite all'Ambito territoriale ottimale. Questo significa che ogni intervento di gestione e manutenzione spetta all'Ato e i Comuni non hanno competenza riguardo». Inoltre, riguardo alla situazione del territorio di San Quirino, il sindaco aggiunge che «lo stato del sistema idrico non è così disastroso come descritto dal consigliere di opposizione» Infine l'invito: «se Santarossa ha problemi col sistema idrico deve rivolgersi direttamente all'Ato».
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buccia di banana
indennità:
gli amministratori dell'Ato,
Fabrizio Venier, il presidente percepisce il 70 per cento dell'indennità del sindaco del capoluogo;
consiglieri di amministrazione (Angelo Bernardon, Corrado Della Mattia, Ermes Moras, Mirto Monte, Sergio Bolzonello e Carlo Mucignat) un gettone di presenza di 300 euro.
ATO.....37% dell'acqua si perde...
ACQUA/ I Comuni non rispondono
sabato 24 marzo 2007
dal Gazzettino di Sabato, 24 Marzo 2007 PORDENONE
Nonostante le richieste dell’Ato (gestirà il ciclo integrato) di avere le documentazioni in pochi si sono fatti vivi
Acqua, i Comuni non rispondono
In provincia il 37% della materia prima si perde dai tubi degli acquedotti e il 6\% dai rubinetti
Non è facile in poco tempo mettere insieme un organismo che in un paio di anni si troverà a gestire gran parte delle risorse idriche (l'intero ciclo integrato) di una fetta consistente di provincia. Per la verità ci sta provando il nuovo presidente dell'Ato Occidentale, Fabrizio Venier, anche se le difficoltà non mancano. La prima è legata alle documentazioni che i Comuni avrebbero già dovuto inviare e che riguardano la situazione attuale. Tutti i documenti inerenti al tipo di gestione, alla situazione dei depuratori, reti fognarie, acquedotti, tariffe, costi e dipendenti. Dati essenziali per poter programmare il futuro. Nonostante queste informazioni siano state più volte richieste, pochissime sono quelle arrivate. «Ovviamente - precisa Fabrizio Venier che getta acqua (è il caso di dirlo) sul fuoco - posso immaginare le difficoltà perchè gli uffici interessati evidentemente non sanno esattamente cosa interessa. Per questo - va avanti - abbiamo deciso di preparare delle schede sintetiche e di inviarle ai Comuni. Sarà questione di qualche settimana, poi penso arriverà tutto. Non ci sono problemi in questo senso».
Resta il fatto che l'Ato Occidentale (tolti una quindicina di Comuni della Bassa, tutti gli altri ne fanno parte) deve per forza correre. Martedì prossimo, 27 marzo, ci sarà l'assemblea dei sindaci. All'ordine del giorno l'approvazione del bilancio. «Per ora si tratta di cifre non certo esorbitanti - spiega ancora Venier - stiamo parlando di circa 400 mila euro. C'è però da tener presente che in poco tempo l'Ambito si troverà a gestire tutto e parlando solo del Comune di Pordenone c'è un piano di investimento di circa 120 milioni di euro».
La Regione ha finanziato 150 mila euro, il resto sono le quote che devono versare i Comuni. Si paga per ampiezza del territorio e numero dei residenti. Non tutti sono favorevoli a questi parametri che penalizzano in particolare i Comuni montani, ma dalla Regione sono arrivare assicurazioni su una perequazione. «Entro la fine del 2008 - va avanti Venier - vorremmo aggregare tutte le società di gestione dell'acqua che sono sul territorio. È necessaria una accelerata, ma diventa indispensabile proprio per evitare che anche sul fronte del ciclo integrato delle risorse idriche si possa arrivare come per i rifiuti, almeno sino a tempo fa, ad una frammentazione difficilmente ricomponibile. Per questo insieme al consiglio di amministrazione e all'assemblea dei sindaci ci daremo degli obiettivi da raggiungere a tempi stabiliti». Intanto c'è la nuova sede che è stata trovata nel Bronx a Pordenone. Ma l'Ato ha anche un compito non facile da affrontare in tempi brevi: la manutenzione della rete degli acquedotti in provincia e la realizzazione di nuovi tratti. Non a caso il 37 per cento dell'acqua si perde nei tubi vecchi e oramai superati degli acquedotti (seppur con alcune eccezioni) e si arriva al 43 per cento sommando quella che si perde a causa dei rubinetti malandati.
«Possiamo anche dire - conclude Venier - che sono percentuali per difetto». A questo si aggiunge la rete di depurazione e quella fognaria. Proposte, infine, le indennità per gli amministratori dell'Ato (in base alla legge regionale) che ora andranno al vaglio dell'assemblea: il presidente avrà il 70 per cento dell'indennità del sindaco del capoluogo, mentre ai consiglieri di amministrazione (Angelo Bernardon, Corrado Della Mattia, Ermes Moras, Mirto Monte, Sergio Bolzonello e Carlo Mucignat) un gettone di presenza di 300 euro. Per il vice presidente Angelo Bernardon, il gettone è di 450 euro.
Loris Del Frate