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Al bar e in osteria a Tolmezzo i commenti sono tutti per Tondo

Testo: 

TOLMEZZO. Nei bar e nelle piazze della città, divenuti in questi giorni veri salotti pubblici, continua a tenere banco, più che la designazione di Alessandra Guerra a candidato governatore della Regione, l'esclusione di Renzo Tondo, già sindaco di Tolmezzo. Se ne parla in tutte le occasioni, e le conclusioni appaiono scontate. Abbiamo raccolto alcune testimonianze nel centrale Bar Manzoni, in Piazza XX Settembre, la stessa sulla quale si affaccia il Municipio e ritrovo di molti esponenti del Polo delle Libertà, e nell'Albergo Ristorante Al Benvenuto, di proprietà dello stesso Tondo. Alcuni scelgono l'anomimato, ma confessano che, sebbene non di sinistra, voteranno per Illy.
Solidarietà a Tondo viene espressa da Cristina D. "Mio marito è in politica, ma non vuole che si appaia. Peccato comnunque che Tondo abbia rassegnato le dimissioni: era una persona capace e valida.""MI spiace che sia finità così - si esprime Nadia S.- Renzo Tondo ha fatto tanto anche per la montagna carnica." Dispiaciuto si dice anche Dario Zearo, consigliere comunale a Tolmezzo, che esprime la sua solidarietà umana al presidente dimissionario. "Sono un uomo di partito. Milito in AN e prima delle persone pongo le idee. Perciò farò campagna elettorale per AN all'interno della Casa delle Libertà, per la vittoria della coalizione." "Siamo una regione autonoma -dice Leandro Bernacchio, dipendente comunale -Dovremmo esprimerci con l'autodeterminazione: Non condivido quello che è successo: Roma non doveva intromettersi."
Stefano Barazzutti,esponente dei radicali, si dice deluso delle scelte romane. "MI stupisce però che Tondo abbia creduto in Berlusconi. E' evidente che FI possa consegnare oggi il Friuli alla Lega, piuttosto che domani doverle consegnare le più importanti, da un punto di vita politico e di voti, regioni del Veneto o della Lombardia. Su Tondo posso solo dire che ha lavorato con impegno, mediando certe sue decisioni, come quella sull'iniqua legge sulla famiglia, dimostrando un solido spirito di corpo,nell'intento di portare avanti quanto deciso dallo schieramento di appartenza" Anche Ariella Venier, commerciante, non condivide l'intromissione di Roma.
"A decidere su questa delicata questione doveva essere la gente della nostra Regione." Pietro Morassi, presidente del collegio sindacale di Promotur, ritiene, seppure dispiaciuto di come si sono evolute le cose, che non si possa buttare tutto il lavoro sin qui fatto. "Passata l'arrabbiatura iniziale- commenta - bisogna pensare a completare i programmi già iniziati. Non si può lasciare andare tutto a catafascio." (g.g.)

Data: 
Martedì, 11 March, 2003
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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