Approvata la variante urbanistica.Astenuti An, Sinistra radicale e Forza Italia
Il consiglio vieta le sedi di culto all’interno dei condomini e la situazione di via Monte Pelmo passa da inopportuna a illecita
Comune e imam già a caccia di una soluzione. Si cerca un capannone nella periferia della città
Centri culturali e associazioni correlate alla professione religiosa non potranno più insediarsi nelle zone residenziali di Pordenone: la variante urbanistica è stata approvata l’altra sera dal consiglio comunale. Tra un mese la norma sarà in vigore con la pubblicazione sul Bur. Il Centro islamico di via Monte Pelmo è alla ricerca di una nuova sede.
Stop a centri culturali o associazioni le cui finalità risultino correlate al culto e alla professione religiosa in centro storico, nelle aree residenziali e di espansione. Con 24 voti a favore (la maggioranza), un contrario (Raffaella Powell, di area radicale del gruppo del Fiume) e 4 astenuti (Alleanza nazionale, Sinistra radicale e Forza Italia) il provvedimento annunciato nelle settimane scorse quando era scoppiato il problema del Centro islamico in via Monte Pelmo è passato a tarda sera in consiglio. La delibera è stata discussa dopo che l’amministrazione aveva fatta propria la mozione di An contro la possibilità di attivare Centri religiosi (ipotesi ventilata in via del Traverso) in condomini.
I tempi. La variante urbanistica, prima di diventare operativa, dovrà essere pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione, passaggio che dovrebbe avvenire entro un mese. Il Centro islamico di via Monte Pelmo, per il quale è in corso una procedura di sanatoria, dovrebbe quindi trovare una nuova ubicazione e su questo stanno già lavorando l’assessore alle Politiche sociali, Giovanni Zanolin, quello all’Urbanistica, Martina Toffolo e l’imam mentre il problema si pone anche per le circa 20 chiese protestanti operanti a Pordenone.
Il sindaco. «Questa variante – ha spiegato il sindaco, Sergio Bolzonello – risolve il problema dei disturbi nei condomini. Non avremo più altri casi come quello di via Monte Pelmo». E per il futuro? «Nella variante dei servizi, che dovremo individuare zone esterne all’ambito residenziale dove poter ubicare le varie richieste che stanno arrivando dalle diverse chiese». La stessa variante dovrebbe approdare in consiglio all’inizio del prossimo anno.
La dissidente. Voce fuori dal coro, nella maggioranza, quella di Raffaella Powell (area radicale): «Mi va bene salvaguardare la tranquillità dei residenti. Ma la formulazione della delibera non è tra le più felici: il Comune, così come prevede la Costituzione, non dovrebbe sindacare su che cosa si fa all’interno di un edificio, anche di culto, purché vengano rispettate le norme legislative. Avrei preferito una delibera concentrata su aspetti quantitativi più che qualitativi. Mi auguro che questa norma sia abrogata con l’approvazione della variante dei servizi».
La maggioranza. Articolato il dibattito che ha portato al voto. Per Nicola Conficoni (Ds), «Congelando l’insediamento incontrollato dei centri culturali religiosi nelle zone residenziali, ma impegnandoci ad individuare in tempi brevi una loro idonea localizzazione abbiamo tamponato una delicata e difficile situazione in vista di una sua prossima organica soluzione».
L’opposizione. E’ stato messo «un coperchio alla pentola, ma il vapore la può fare saltare», ha spiegato Francesco Giannelli di Forza Italia: «Il Comune ha risolto un problema impellente, ora deve affrettarsi ad approvare la variante dei servizi». Per Orazio Cantiello (Gruppo misto), «non bisogna attendere l’ultimo giorno per risolvere problemi di questo tipo e si è trovata non la soluzione migliore, ma quella mediata». Ha parlato di una delibera «tampone per evitare una sollevazione popolare» Monia Giacomini (Sinistra radicale): «Ho avuto garanzie sul dialogo con le comunità religiose, perché si trovino collocazioni adeguate e perché tutti possano professare il loro credo», ma la questione «resta ancora aperta». Delusa Alleanza nazionale (la capogruppo Elena Coiro, tra l’altro, ha avuto un battibecco con il sindaco sui tempi di discussione del provvedimento): «Di fatto – ha spiegato Coiro – è stato anticipato che l’apertura dei luoghi di culto non ci sarà in centro storico, ma altrove. Secondo noi doveva essere consultata la popolazione».
Commenti
Moschea Pordenone
Su questo tema specifico sposo totalmente quanto detto da Magdi Allam qualche giorno fa a Pordenone e cioè che si faccia un bel referendum chiedendo direttamente ai cittadini se è il caso di aprirla o no questa benedetta moschea dopo, però, in caso di sua apertura ribadisco la mia idea di metterci dentro telecamere a circuito chiuso e microfoni a go go il tutto sorvegliato da polizia e carabinieri perchè, inutile nascondercelo, è dentro le moschee che gli imam incitano i fedeli alla guerra santa contro l'Occidente, dicasi jihad, è quindi è da la che bisogna partire, così come d'altronde giustamente dice Allam nel suo libro " Io amo l'Italia", per prevenire efficacemente il terrorismo islamico, mica da altro, purtroppo...
PS. Dato che vedevo il sito un po "mortino" ho deciso di ritornarvi per darci un po di vita sperando, ovviamente, nella vostra collaborazione.
Daniele