San Quirino
Braccio di ferro tra la Sovrintendenza Beni culturali e il Comune di San Quirino sul progetto di riqualificazione di piazza Roma. L'organo preposto alla tutela dei beni architettonici ha espresso alcune perplessità in merito al secondo intervento di recupero del centro storico. A sollevare la questione il consigliere di opposizione Stefano Santarossa , il quale denuncia che «il dettato della Sovrintendenza, che prevede il mantenimento e la ricostruzione della schiera attuale di edifici, è una bocciatura di chi voleva ricavare dal progetto della piazza un'operazione speculativa, con la cancellazione dei segni caratteristici dell'edilizia locale».
Dal canto suo il sindaco, Corrado Della Mattia, ridimensiona i toni e precisa che «il dialogo con la Sovrintendenza è ancora aperto. Attendiamo di svolgere le verifiche del caso prima di arrivare a fare dichiarazioni azzardate. È mia intenzione, il prossimo settembre, convocare il consiglio comunale per dare tutti i dettagli del caso».
Nel frattempo si è appreso che nei giorni scorsi la Sovrintendenza ha incontrato il sindaco e ha espresso alcune perplessità in merito al progetto di arretramento della struttura che comprende il vecchio municipio e alcuni esercizi commerciali e di residenza affacciati sulla piazza. Tutto ciò a causa delle pesanti restrizioni del decreto legislativo Urbani, che pone dei vincoli sugli interventi di riqualificazione dei centri storici. A complicare la vicenda, però, c'è il fatto che il Piano di recupero comunale approvato nel 2002, in cui è inserito l'arretramento della struttura e l'aumento di cubatura, ha già avuto il parere favorevole della Sovrintendenza. Da allora però il progetto è decollato solo in parte, con la realizzazione del primo e meno impattante intervento dell'area adiacente alla chiesa. Mentre il secondo stadio di lavori è ancora bloccato dal mancato accordo tra i privati proprietari dello stabile oggetto di demolizione. Negli ultimi mesi l'amministrazione comunale ha cercato di chiudere la vicenda, ma da una verifica delle autorizzazioni è emerso che la Sovrintendenza avrebbe bocciato l'intervento.
«Abbiamo intenzione di consultare il nostro ufficio legale precisa Della Mattia per capire se i diritti acquisiti all'epoca restano validi. Al momento stiamo cercando di giungere a una soluzione che accontenti tutti».
Intanto Santarossa rilancia «la valorizzazione dei modelli urbani a corte, riproponendo spazi ed equilibri tra paesaggio urbano e paesaggio agrario. Noi siamo favorevoli a interventi che limitino l'espansione edilizia sottraendo spazi all'area verde e agricola con una formula che passa anche attraverso l'utilizzo dei fondi per l'edilizia popolare e agevolata».