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RADIO RADICALE «LICENZIA» CAPEZZONE. LUI LANCIA IL NETWORK

Testo: 

Alla fine il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin, non ha retto più. E ha licenziato Daniele Capezzone: non condurrà più la domenica «Stampa e regime», la rassegna stampa più ascoltata della settimana. Certo Capezzone non è un tipo conciliante. Da settimane saluta gli ascoltatori con un provocatorio «A risentirci a domenica prossima, speriamo...» Dai e dai, tutte le corde si spezzano. E questa era già bella che logorata. Così forse si abbasserà il sipario sul reality radicale che vede l'uno contro l'altro il leader storico Marco Pannella e il giovane Daniele. È lotta politica, sia chiaro. Ma qualcosa c'entra anche il carattere, per tutti e due bello tosto. L'uno fa, senza falsi pudori, il padre-padrone del partito. L'altro fa il «giovane» - vedrete, resterà «giovane» ancora per quattro decenni - e col suo stile da college mena fendenti contro il suo capo. Prima gli ha detto: sei bravissimo a divorare i tuoi figli, come Crono. Poi s'è vistosamente smarcato dall'alleanza di governo: i volenterosi bi-partisan, ma non solo. Mesi fa il voto contro il governo, nonostante - fa notare sovente Pannella - Capezzone sia presidente di commissione alla Camera non per il suo valore ma in virtù di un accordo di maggioranza che ora sbeffeggia.

Ma tant’è, questo è l'uomo, anzi il «giovane». Sei mesi fa irritò tanto Pannella che lui non si peritò a chiedere al direttore Bordin la defenestrazione del ribelle durante la torrenziale conversazione settinamale. Bordin rifiutò con garbo, mise sul piatto le sue dimissioni: «L'editore sei tu, al massimo mi licenzi». Non accadde nulla, se non la cancellazione dell'intervista settimanale riservata ai dirigenti radicali, Capezzone non lo era più. Mentre il giovane deputato era impegnato a varare la norma sull'autocertificazione delle imprese - aprire un'impresa in 10 giorni, anzi in uno: cioè l'abbattimento della legislazione a tutela dell'ambiente e della salute dei non imprenditori - e nella critica al governo, il suo rapporto con i radicali si è logorato ancora. Registra Bordin: «Sono giorni che cerchiamo di intervistare Daniele, lui rifiuta». Preferisce invece farsi intervistare altrove per lanciare la sua nuova impresa, il network dei volonterosi. E per dire: non restituisco la tessera di radicale, ma mollo Pannella; nel suo anno horribilis Prodi altro non ha fatto che «calarsi le braghe davanti ai comunisti». Dai e dai, la corda s'è spezzata. Persino Bordin getta la spugna e decide di togliergli la trasmissione. Lui grida all'epurazione: «Spiace che una persona stimabile come Massimo Bordin debba ricorrere ad alibi e pretesti per giustificare la chiusura di due spazi di parola e di comunicazione. Ci sarà da ridere (amaramente) la prossima volta che sentiremo parlare di bavagli... È una brutta pagina, mi pare: e segni evidenti di settarismo e intolleranza si manifestano e si affermano proprio dove sì è tante volte insegnato a combatterli». Bordin replica con stile: di questa storia «francamente non se ne poteva più».

Ma non è finita, la storia. E non solo perché Capezzone ha tutto l'interesse di rullare il tamburo per accendere l'attesa sul 4 luglio, quando presenterà il suo network contro i partiti, per difendere la legge Biagi e per iniettare il pensiero liberale tra «gli imprenditori, gli artigiani, i lavoratori e i cittadini». Ma anche perché sul sito di Radio Radicale è già aperto il dibattito. E se c'è chi si schiera con il «giovane» ex leader, c'è chi gliele canta: «Ascolto Radio radicale per avere un punto di vista anticonformista, invece adesso sembra Radio Berlusconi. Capezzone non ha la serietà di Taradash. Taradash fa il giornalista, ha un suo punto di vista ma è obiettivo pur stando con la destra. Capezzone invece fa della sua rassegna stampa uno strumento di lotta politica. Cita le insulse notizie che lo riguardano, è sommario sui temi che sono al centro della lotta di radicali italiani. Sostituisca Capezzone, caro Bordin, gli faremo fare il martire ma poi quando alle elezioni si presenterà con Berlusconi Fini, Calderoli e Buttiglione la mistificazione sarà svelata e tutti sapranno chi è questo chierichetto del potere».

Data: 
Venerdì, 29 June, 2007
Autore: 
Ella Baffoni
Fonte: 
l'UNITA'
Stampa e regime: 
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