Quello che segue è il messaggio che Daniele Capezzone ha inviato a Werther Casali, Presidente del Comitato Nazionale di Radicali italiani, e a tutti i membri del Comitato
Roma, 29 giugno 2007
Carissime compagne, carissimi compagni, cari amici,
devo purtroppo constatare che, contro ogni razionalità (e anche contro ogni senso dell'umorismo, in qualche caso), prosegue nei miei confronti un fuoco di fila di attacchi che non sembra conoscere sosta.
L'ultima vicenda, che ha visto chiusa anche la mia rassegna stampa domenicale di quella grande radio di libertà che è Radio Radicale, lascia sgomenti: e fa temere che qualche rischio di intolleranza e settarismo viva perfino nel luogo, cioè la casa radicale, che più ha insegnato a tanti, non solo in Italia, a difendersi da quell'insidia.
Dinanzi a tutto questo, l'atto di maggiore responsabilità che io possa fare, in questo momento, mi pare quello di non partecipare fisicamente ai lavori di questo Comitato. Sono determinato a non offrire occasioni, pretesti per negatività, risse, battibecchi. Tanti italiani e tante italiane sono nauseati dalle risse di una certa politica: mi pare autolesionistico che anche i radicali diano un "contributo" in questa infausta direzione.
Occorre che ciascuno provi a dare il meglio, e non il peggio, di se stesso.
Per parte mia, ribadisco (parola per parola) le cose che ho scritto poco tempo fa a Marco Pannella. E infatti le trascrivo.
1. In occasione del prossimo Congresso di "Radicali italiani", non ho intenzione di candidarmi alla segreteria. Sono sollecitato in quel senso da moltissimi compagni, ma, allo stato, credo proprio che non lo farò.
Se questo fosse stato il mio obiettivo, mi sarei comportato ben diversamente a Padova, come non pochi dovrebbero ricordare...
Io non voglio "contendere" nulla a nessuno, non ho smanie né ansie, e -visto il clima che da qualche parte si vuol creare- non intendo alimentare né un reality-show né un sudoku né uno psicodramma.
2. Certo, se mi si chiede un'opinione, considero ricco di errori il nostro cammino di questi mesi, e mentirei se dicessi di pensarla diversamente. E' forse un reato di opinione?
Il "problema", secondo me, non è il nostro stare nella maggioranza (o nell'opposizione, se lì ci trovassimo: e il discorso sarebbe lo stesso), ma il nostro starci così, troppo spesso anchilosati, subalterni, silenziosi e rinunciatari (perfino dinanzi a operazioni di potere opache e discutibili).
Se applicassimo a noi stessi i severissimi parametri di giudizio che abbiamo tante volte usato per valutare i comportamenti delle altre forze politiche, ne uscirebbe un quadro molto duro, mi pare.
E credo che gli attuali responsabili dei soggetti dell'area radicale, ma in primo luogo Marco Pannella ed Emma Bonino, sappiano che (ben al di là delle mie valutazioni) questo è un punto politico centrale, e difficilmente eludibile. Anche perché il recente naufragio elettorale dell'Unione (ben al di là -lo sottolineo- della sorte dei vincitori e dei vinti di giornata) parla a chiunque abbia orecchie per intendere.
3. "Rinnovarsi o perire", diceva un grande socialista del secolo scorso. La mia convinzione è che, dinanzi ad una crisi strutturale del paese, occorrano parole, cose, "varchi", strumenti, progetti, leadership rinnovate.
L'Italia (come i radicali, e come ogni altro, del resto) ha bisogno di progettare il futuro, di "pensieri lunghi" e non di sterili e rancorose dispute sul passato. Lavorerò per questo, e credo proprio che non soffrirò di solitudine...Tante e tanti radicali (e non radicali) avranno senz'altro modo di farsi una opinione e una valutazione propria.
Le idee e le speranze liberali, radicali, hanno un grande terreno da conquistare, cioè da far fiorire.
E' una sfida appassionante, e -come potrò, come mi riuscirà- cercherò di fare la mia piccola parte per animarla, e per consentire a tante e tanti altri di compiere, insieme, la stessa buona fatica.
Ne parlerò pubblicamente il 4 luglio prossimo. A presto e buon lavoro a noi tutti!
Daniele Capezzone
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Ovviamente condivido lettera per lettera quanto detto da Daniele C. sollecitando, semmai, una volta di più i Radicali Friulani, domani mattina, a prendere una posizione netta ed inequivocabile, anche a rischio di sfasciare tutto quanto anche perchè, ascoltando su Radio Bucarest il Comitato di ieri, ho capito che di questo si sta parlando, di sfascio, di stracci che stanno volando alla grande, e altre amenità del genere.
Altra cosa, io sollecito da parte o di Stefano, oppure dalla stessa Associazione RF, una severa nota di biasimo per le emerite stronzate che sta in questi giorni continuamente pronunciando l'ex terrorista di Prima Linea Sergio D'Elia anche perchè come diceva il grande Totò, "Ogni limite ha una pazienza".
PS. Senti Stefano, perchè non dici a Tiziano, che sta giustamente facendo ordine nel sito, di togliere le politicamente inutili foto del trio Lescano Pannella, D'Elia e Cappato? Della serie "Quando si fanno le pulizie bisogna farle bene, altrimenti è inutile farle no?".
Daniele