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CAPEZZONE LANCIA UN NETWORK "SFIDO I POLI CON DIECI PUNTI"

Testo: 

ROMA - Non vuole creare «l'ennesimo partitino, di cui davvero non si sente il bisogno». E nemmeno si pone il problema di lasciare il suo, perché «il tema non è uscire da un partito, ma da questo sistema di partiti». Ha grandi ambizioni Daniele Capezzone ex segretario dei Radicali e in rotta con Pannella, presidente della Commissione Attività produttive che usa parole durissime sul governo (“Rischia di essere uno dei peggiori di sempre”) senza fare sconti al centrodestra: «lo voglio provare ad aprire una fase nuova nella politica italiana. Se non facessi nulla, dovrei iscrivermi alla categoria dei complici e degli ignavi».
Ed eccola allora la proposta: il 4 luglio, data simbolica dell'lndipendence Day americano, verrà lanciato un «network» che si pone il raggiungimento di «dieci obiettivi» di riforma liberale ispirati a «tre parole: competere, meritare, trasformare», che sarà sostenuto da Capezzone e «da altre persone di provenienze diverse», e che nasce con appello ad aderire «a tutti coloro che saranno interessati - imprenditori, ceti produttivi, semplici cittadini, politici -: apriamo una campagna su questi temi, con idee, proposte, contributi».
L'idea è di strutturare il network (il cui nome e i cui promotori restano «un segreto ancora per un po'») per «via . territoriale, per via tematica e per via telematica», e – in qualche modo - di mettersi su un mercato politico che per accoglierli dovrà necessariamente cambiare: «Abbiamo intenzione di far partire un'Opa, una "offerta pubblica di alleanza": chi vorrà stare con noi, dovrà accettare i punti che proporremo». Insomma, Capezzone fa il salto: dall'iniziativa dei Volenterosi, un gruppo di parlamentari che lavoravano bipartisan per proposte riformatrici comuni, alla «mobilitazione nel Paese, all'azione sul campo, fuori e dentro la politica».
Una sfida ai poli dunque, che «in quattro legislature non hanno saputo fare uno straccio di riforma se non la legge Biagi», che «sanno solo rispondere con stizza quando si denunciano i mali della "Casta" e quando il mondo produttivo, furente a ragione, gli si rivolta contro». Se questi sono i presupposti, ci si chiede se Capezzone non guardi a Montezemolo come compagno di viaggio: «Tutto farò tranne che tirarlo per la giacca, ma è vero che i problemi che ha posto lui come le altre categorie, che pongono Giavazzi, Ichino, Mario Monti, meritano risposte. E non capisco per quale ragione un pezzo della politica veda anche in eventuali forme di impegno di Montezemolo un'insidia anziché un'opportunità ...».

Data: 
Lunedì, 25 June, 2007
Autore: 
PAOLA DI CARO
Fonte: 
CORRIERE DELLA SERA
Stampa e regime: 
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Commenti

Ed io, per il giorno fatidico, dicasi il 4 luglio 2007, sarò presente pronto, molto modestamente, nel dare il mio piccolo contributo ad un impresa che dato l'incancrenirsi del sistema partitico italico si annuncia oltremodo titanica, e quindi possibile.
Certo e che tutte le persone qua in Regione che condividono il pensiero politico di Daniele C. devono darsi una salutare svegliata anche perchè il sottoscritto, quel giorno campale, non ha molta voglia di restare da solo, e quindi...
PS. Mi auguro fortemente che in una eventuale prossima riunione dell'Associazione Radicali Friulani si parli anche di questa cosa in vista di una possibile, anzi doverosa, adesione all'iniziativa di Daniele C.
Daniele