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LA PROTESTA. Sciopero della fame per quattro radicali

Testo: 

Sulla scia di Pannella, per affermare la necessità di una moratoria alle esecuzioni capitali nel mondo

Preannunciato in conferenza stampa all’Hotel Dante, ieri mattina, è partito oggi ufficialmente lo sciopero della fame di quattro radicali goriziani, (Pietro Pipi, Lorenzo Cenni, Marco Gentili e Walter Mendizza) come atto politico estremo per affermare la necessità di una moratoria alle esecuzioni capitali nel mondo, sulla scia di Marco Pannella e di altri esponenti radicali che hanno già intrapreso la medesima azione di protesta non violenta (Pannella ha cominciato anche lo sciopero della sete). I quattro saranno costantemente monitorati dal medico di base Laura Campagner. Si tratterà di uno sciopero a staffetta; ogni giorno si alternerà uno dei quattro, seguirà un giorno di pausa dopodiché il primo della lista riprenderà l’astensione dal cibo per due giorni, idem il secondo, e così via. Mano a mano, i giorni di sciopero della fame aumenteranno.
L’iniziativa è aperta a tutti coloro che si riconoscono nella battaglia.
Su circa 200 paesi appartenenti all’Onu soltanto 91 hanno abolito per legge la pena di morte, 10 l’hanno cancellata per i reati ordinari, 37 stati sono abolizionisti di fatto, visto che da almeno 10 anni non applicano la pena capitale mentre dei 54 paesi che la mantengono tutt’ora 43 sono dittature. La Cina detiene il primato delle esecuzioni capitali; nel 2005 ne sono state accertate oltre 5.000. Seguono l’Iran e l’Arabia saudita. In Europa la pecora nera è la Bielorussia.
I detrattori dei radicali bollano come trovata circense lo sciopero della fame. Indossando una parrucca multicolore, Pipi ha affermato: «Noi siamo i buffoni di questa democrazia. Considerati impolitici dai politici di mestiere che promettono senza mantenere, che oggi parlano di costi della politica e domani si votano le leggi per spartirsi i rimborsi elettorali. Siamo quelli contro il finanziamento pubblico occulto ai partiti, siamo quelli che sono riusciti, da soli, a istituire il Tribunale penale internazionale per processare i crimini contro l’umanità».
Passando all’analisi locale, il segretario dell’associazione radicale Trasparenza è partecipazione si è domandato «dov’è la Sinistra in questo momento. In questo momento a Gorizia sono impegnati nella resa dei conti e continuano a non parlare di politica».
Pipi ha lanciato un appello personale ad Andrea Bellavite che «in campagna elettorale ha proposto Gorizia città della pace, della giustizia, attenta alle fasce più deboli della società», invitandolo a partecipare attivamente allo sciopero della fame. È possibile aderire on line all’iniziativa radicale, anche solo per un giorno (indirizzo www.trasparenzaradicale.it) Ogni giorno regalato da una nuova adesione concederà una tregua ai quattro scioperanti attuali. Se la società civile rispondesse numerosa all’iniziativa Pipi, Cenni, Gentili e Mendizza potrebbero evitare gravi conseguenze per la loro salute.
«Il nostro stato di salute sarà lo specchio della risposta della cosiddetta società civile» ha precisato Pipi.

Data: 
Lunedì, 4 June, 2007
Autore: 
Ilaria Purassanta
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Gorizia
Stampa e regime: 
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Commenti

Con lo sciopero a singhiozzo i nostri quattro compagni isontini non rischiano nulla....

Aggiungo io, purtroppo...
Daniele

No no, io voglio assolutamente che Gentili, Pipi, Cenni e Mendizza vadano fino in fondo al loro sciopero della fame anche perchè voglio proprio vedere fino a che punto questi arrivano a leccare il sedere a Pannella, sono proprio curioso...
PS. Tanto, visto quello che stanno facendo, il loro cervello è già ormai irrimediabilmente danneggiato e quindi....
Daniele