La protesta di Pansa: non voterò più I partiti sono in coma
di A.Gar.
Giampaolo Pansa, uno dei più grandi giornalisti italiani, non andrà più a votare, dopo aver votato per 51 anni, sempre a sinistra. «Al massimo — ha detto al direttore del Tg La7 Antonello Piroso durante "Omnibus" — sarà scheda bianca, perché il centrosinistra non mi piace più e non posso votare il centrodestra: significherebbe contraddire la mia storia». Prodi — ha aggiunto — «è una specie di cireneo, obbligato a farsi largo attraverso miliardi di serpenti sotto le foglie a Palazzo Chigi». Pansa invita Prodi a ' darsi un mese di tempo per comporre le lotte interne alla coalizione e, in caso di fallimento, a rassegnare le dimissioni. Quanto al centrodestra «è in coma e Berlusconi è un uomo stanco, logorato dalle polemiche politiche». Prodi e Berlusconi «stanno ancora combattendo come nel teatro dei pupi, ma non si rendono conto che la commedia che stanno recitando è già finita». Poi, nel pomeriggio, Pansa si corregge: «Direi meglio: la "tragedia" che stanno recitando. L'Italia è un Paese che rischia di essere ingovernato. La mia scheda bianca non significa disinteresse, bensì disperazione». Per Pansa l'Italia «è come una via di Berlino nel '45: solo palazzi diroccati a sinistra e a destra». Negli ultimi anni Pansa con il suo "Bestiario" sull'Espresso e con i suoi libri sul dopoguerra ha toccato soprattutto la crisi e gli errori della sinistra. Sue sono definizioni come "Dalemoni", D'Alema e Berlusconi ai tempi dell'inciucio e "Parolaio Rosso", che sarebbe Bertinotti. Nel "Sangue dei vinti" e ne "La grande bugia" ha raccontato le violenze compiute dai partigiani comunisti nei confronti di fascisti, partigiani bianchi, cittadini comuni. Nell'ottobre scorso Pansa fu contestato a Reggio Emilia da giovani dei centri sociali della zona, mentre presentava "La grande bugia". «Ho 72 anni, voto da quando ne avevo 21 — dice —. All'inizio per i socialisti, poi negli anni '70 per il Pci, poi Ds e comunque sempre centrosinistra. Mai verdi, mai sinistra ultra». Non voterà più, eppure, a sinistra, sono in atto trasformazioni importanti... «Il Partito Democratico era una scelta giusta, dato che i partiti storici paiono signori molto invecchiati, pieni di acciacchi, non più in grado di attrarre l'attenzione dei giovani elettori. Ma subito sono cominciate le risse, il pugilato per riempire un vaso ancora vuoto. Assisto a una bagarre straziante...». E i cantieri a sinistra del Pd? «Per carità! Anzi, io penso che il futuro Pd debba smettere di avere rapporti con la sinistra che io chiamo "regressista" e trovare invece collegamenti con qualcuno nell'altro blocco. Guardo alla Germania, alla grande coalizione».
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Devo dire che il malessere di Pansa, a sinistra come a destra, è molto più diffuso di quanto si possa credere tanto che, a volte, anche a me, che in vita mia non ho mai mancato ad una votazione, elezioni e referendum, che fosse una stavolta, una vaga tentazione di fare come Pansa, giornalista e scrittore che stimo da parecchio tempo, mi viene pure a me perchè, a livello politico, il disagio che prova lui, in molti tratti, è abbastanza simile al mio e quindi di conseguenza....
Daniele
Qualunquista
Molto "qualunquista" il Pansa. Nulla di nuovo.