Il 12 maggio di 30 anni fa veniva uccisa a Roma Giorgiana Masi. Doveva essere una giornata di festa, in cui tanti cittadini si sarebbero ritrovati per ricordare la vittoria al referendum per il divorzio, fare musica e raccogliere le firme per due nuovi referendum proposti dai radicali. Invece qualcuno decise che in quel pomeriggio assolato le cose sarebbero andate diversamente.
Non ci fu il comizio, annullato come richiesto dalle autorità, non ci furono canti, né raccolta firme. Al loro posto ci furono poliziotti armati travestiti da manifestanti, parlamentari picchiati a sangue e agenti che sparavano ad altezza d’uomo. In quel pomeriggio di violenza, una ragazza di diciannove anni perse la vita.
Ricordo che per ricordare Giorgiana Masi, e per ribadire la laicità dello Stato italiano, la Rosa nel pugno, in concomitanza con il grottesco Family Day, organizza una manifestazione a Roma nella giornata del 12 maggio.