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A Mosca Bonino applica il metodo Merkel e ci spiega perché

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A Mosca Bonino applica il metodo Merkel e ci spiega perché
Il ministro in missione in Russia: "Lo stato di diritto fa bene anche all'economia". Berlusconi da Putin a San Pietroburgo.

Domani il leader della Casa delle libertà, SiIvio Berlusconi, sarà a San Pietroburgo in visita privata dal presidente russo, Viadimir Putin. Ma le visite in Russia di rappresentanti politici italiani sono già cominciate da due giorni, con la missione del ministro per il Commercio internazionale e le politiche europee, Emma Bonino.

E' stato il suo primo impegno ufficiale in Russia, e l'approccio scelto ha ricordato da vicino quello del cancelliere tedesco, Angela Merkel. La democrazia non avanza, le libertà si restringono, ma Mosca è un partner energetico e commerciale indispensabile per l'Italia. Gli scambi hanno superato i 20 miliardi di euro l'anno. Il nostro paese importa quasi 10 miliardi di euro di gas e Eni, assieme alla britannica Bp, è la mano destra di Gazprom per recuperare le attività della defunta Yukos. In cambio il gigante del gas - che vuole diventare la prima azienda al mondo con una capitalizzazione di un triliardo di dollari entro sette-dieci anni - entra nel mercato italiano, mentre Aeroflot vuole comprarsi Alitalia. L'Istituto per il commercio estero (Ice) ha dipinto i magazzini Gum, che si affacciano sulla Piazza Rossa, con il tricolore: per un mese cento aziende italiane esporranno i loro prodotti al nuovi ricchi russi. Ma all'ombra del mausoleo di Lenin le cose non sono così semplici: lo stato di diritto è poco di diritto, la magistratura non è indipendente e la corruzione dilaga. "La Russia è un grande partner - spiega al Foglio Bonino - ma quando un'impresa italiana deve chiedere 57 permessi, i livelli di corruzione si moltiplicano". Nella democrazia dirigista di Putin rimangono numerose zone scure. Anche nel contesto internazionale Mosca va monitorata. Dal Kosovo all'Iran passando per l'Ucraina, è un partner "imprescindibile ma imprevedibile", dice il ministro. La Russia minaccia di mettere il veto al Consiglio di sicurezza dell'Onu sull'indipendenza della provincia serba. L'indurimento di Mosca sul nucleare iraniano sembra più dettato dal portafoglio - Teheran non ha ancora pagato le forniture per la centrale di Busher - piuttosto che dalla reale percezione della minaccia. La mano lunga russa in Ucraina rischia di destabilizzare la democrazia fragile di Kiev. Le proteste e le minacce sullo scudo anti-missilistico americano segnalano la sindrome da accerchiamento.

Nonostante tutto, non si può fare a meno della Russia. "Non la si può nè isolare nè bombardare - prosegue Bonino - semmai occorre spingere il paese a diventare un responsabile stakeholder a livello mondiale". Il ministro per il Commercio internazionale, nel suo "metodo Merkel", vuole un egagenent franco: "In un rapporto di partnership bisogna parlare francamente, senza avere il tono accusatorio, ma anche senza reticenze". Come la cancelliera nella sua prima visita a Mosca, anche Bonino ha voluto incontrare privatamente i rappresentanti della società civile russa. Mercoledì le organizzazioni per i diritti umani attive nel paese le hanno esposto le loro preoccupazioni. A cominciare dal rischio che domani, alla manifestazione organizzata dall'opposizione di Garry Kasparov e Mikhail Kasyanov, i sostenitori di Putin inneschino la repressione della polizia. "Rafforzare i legami con la società civile è un obiettivo e una richiesta", spiega il ministro: democrazia e stato di diritto fanno bene anche al business. In questo Italia e Germania - i due maggiori partner commerciali di Mosca - hanno "un interesse comune: che gradualmente la Russia diventi uno stato presentabile". L'asse italo-tedesco deve convincere il Cremlino a una "graduale e progressiva assunzione di responsabilità" internazionale e interna, anche per il bene dell'economia. "Non cresce la media borghesia e la spinta alla media impresa non c'è - mette in guardia Bonino - E occorre diversificare i moduli di produzione: non può essere tutto grandi gruppi energetici".

Putin lo sa: l'Italia e le sue piccole e medie imprese hanno un grande spazio potenziale. Ma anche per questo, avverte Bonino "occorre lo stato di diritto".

Data: 
Venerdì, 13 April, 2007
Autore: 
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Fonte: 
Il Foglio
Stampa e regime: 
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