Belviso: contro i Dico una raccolta di firme
«A breve avvieremo una raccolta di firme contro il ddl Dico da inviare in duplice copia al Cancelliere della Curia Monsignor Pierluigi Mazzoccato e al consigliere regionale della Margherita Toni Martini con la speranza che almeno dai banchi della Regione si alzi qualche voce coraggiosa di speranza verso i valori cattolici». Lo afferma Marco Belviso, presidente dei Circoli Moro e Candolini della Margherita, secondo cui non c’è «peggior sordo di chi non vuole sentire e noi cattolici impegnati in politica abbiamo l'obbligo di ascoltare le parole dei Vescovi. La proposta di legge Bindi - Pollastrini sui Dico trova totalmente discorde la Chiesa, e noi, da credenti quali siamo se dobbiamo optare se stare con un Ministro di Dio oppure con uno del Governo non abbiamo dubbi a optare per il primo». In questi giorni - prosegue Belviso - abbiamo più volte rivolto un appello ai vertici della Margherita locale affinché spieghino la loro posizione in merito. A tutt’oggi non abbiamo avuto alcuna risposta pur alle porte di importanti congressi. Cosa vuol dire allora essere iscritto alla Margherita si domanda Belviso? Qui le priorità e le preoccupazioni espresse da esponenti cittadini sembrano essere unicamente la costituzione del partito democratico e l'avvio delle primarie, mentre di scelte etiche e valori poco si discute e ci si preoccupa».
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comunicato stampa
Apprendiamo che Marco Belviso, presidente dei circoli Moro e Candolini della Margherita, avvierà una raccolta di firme contro i Dico, e nell’annunciarlo ci offre un esempio estremamente chiaro di quanto in Italia – e anche nella terra di Loris Fortuna – sia ancora difficile per molti maneggiare il concetto di laicità.
Belviso depositerà, infatti, una duplice copia di queste firme: una al Cancelliere della Curia Mazzoccato, e una al consigliere regionale del suo partito Martini. Nel comunicare l’intenzione, Belviso ci offre delle ulteriori chicche di clericalismo ricordando nientemeno che l’OBBLIGO di ascoltare i Vescovi, e la sua certezza di scegliere un Ministro di Dio, qualora si trovasse ad optare tra questo e il Governo.
Di fatto Belviso dice di riconoscere, e in realtà preferire, un altro ordinamento, quello guidato dalla Chiesa, e pretende che ad esso si debbano conformare tutti, poiché si oppone ad una legge che determinerebbe delle facoltà, e non certo degli obblighi. Per intenderci, vorrei rassicurare Belviso che nessuno lo obbligherà a stipulare un patto di convivenza con chicchessia, ma sarà possibile per chi lo vorrà vedere riconosciuta la propria situazione di fatto, dunque già esistente, seppur non tutelata.
Semmai, il problema è quello di rilanciare il tema dei diritti per le persone omosessuali, che la versione all’italiana dei Pacs non risolve creando piuttosto nuove discriminazioni. Per questo l’associazione Radicali Friulani sarà impegnata nelle prossime settimane a raccogliere adesioni attorno al “Manifesto per l’uguaglianza dei diritti” al fine di garantire l’accesso al matrimonio per le persone dello stesso sesso.
Lorenzo Lorenzon - Presidente Associazione Radicali Friulani
Ottimo Lorenzo!
Incisivo ed asciutto...