A mezzogiorno di oggi anche la provincia di Pordenone si fermerà, a tre giorni dai tragici eventi di New York e Washington, per testimoniare la solidarietà degli italiani nei confronti del popolo americano, così duramente colpito. Una iniziativa dell'Unione europea che è stata immediatamente accolta da categorie economiche, sindacati, istituzioni e semplici cittadini. L'Associazione commercianti, ad esempio, attraverso il presidente, Alberto Marchiori, ha invitato i propri aderenti a chiudere le serrande per dieci minuti, in segno di lutto, per un gesto, come ha sottolineato il responsabile della categoria, «che non potrà essere dimenticato».
Tre minuti di raccoglimento individuale, invece, oggi a mezzogiorno, negli stabilimenti di tutto il mondo, tra i quali anche quelli pordenonesi, del colosso Electrolux Zanussi. Al loro arrivo al lavoro, ieri, i dipendenti (13 mila solo in Italia) hanno trovato un'E-mail del presidente del gruppo, Michael Treschow, in cui si esprime «sconcerto e orrore per quanto accaduto». L'azienda già un'ora dopo gli attentati aveva proibito ai dipendenti qualsiasi trasferimento aereo e ieri ha limitato la misura ai voli da e per gli Stati Uniti.
Si moltiplicano anche le iniziative dei sindaci della Destra Tagliamento, che hanno sottoscritto il documento di solidarietà all'America elaborato dal primo cittadino di Pordenone, Sergio Bolzonello. «Insieme ai gruppi consiliari - afferma il massimo rappresentante della comunità di San Vito al Tagliamento, Gino Gregoris - esprimo sgomento per quanto accaduto all'America. L'amministrazione comunale si unisce al Presidente della Repubblica nell'invocare una mobilitazione delle coscienze ed una risposta unita e compatta per sradicare il terrorismo di massa». Il vice sindaco di Vajont, Virgilio Barzan, ha invece attestato la solidarietà al popolo americano direttamente al vice ambasciatore statunitense in Italia, William Pope, al quale ha telefonato nella giornata di ieri. Ammainate in anticipo, rispetto alle comunicazioni ufficiali, le bandiere fuori dalla sede municipale della cittadina. «Partecipazione e dolore profondo per la tragedia che ha colpito gli Usa» è espressa anche da "Beati costruttori di pace", i quali, però, ammoniscono «che le strade dell'etica, della politica, del dialogo sono percorribili, non quella della ritorsione e quindi di altre violenze». Per rispetto è stato annullato l'incontro di preghiera davanti all'ingresso della Base, in programma per domani. Contro un'escalation militare pure il Comitato unitario contro Aviano 2000, che denuncia il rischio di una «militarizzazione della politica». Il partito dei Comunisti italiani della provincia di Pordenone, invece, invita a partecipare alla marcia della Pace, in programma ad Assisi il 14 ottobre prossimo.
Sull'altro fronte, però, il radicale Stefano Santarossa rimarca che le posizioni del suo movimento «sono inconciliabili con quelle di coloro che ancora alzano la bandiera comunista. I gravissimi attentati - aggiunge - esigono risposte militari e politiche. I dirigenti dell'Occidente non possono continuare a dialogare con despoti e dittatori. Il fondamentalismo religioso rappresenta il principale nemico».