Affollato convegno ieri in città dedicato all’emergenza ambientale. Martin: vanno migliorati i sistemi di raccolta
Ambientalisti e amministratori: nuove strategie per tagliare i costi
L'emergenza rifiuti costa cara: la pagano i cittadini e gli amministratori, per non parlare dell'ambiente e della nostra salute. Quali sono le soluzioni più efficaci per trasformare questo flagello in un sereno riciclaggio?
Se ne è parlato nel convegno “Rifiuti: dall'emergenza alla quotidianità”, svoltosi ieri all'auditorium della Regione davanti a una sala gremita non solo di operatori del settore e di amministratori pubblici ma anche di cittadini preoccupati. L'iniziativa, patrocinata dalla Provincia e da numerosissime amministrazioni locali, è stata organizzata dalle sezioni pordenonesi di Legambiente e Wwf, dai Cittadini per il Comune di Aviano e Rovereto Nord con la collaborazione di esponenti di liste civiche e comitati ed è la continuazione di un percorso informativo e formativo iniziato nel marzo scorso con il convegno di Aviano dedicato al termovalorizzatore.
«I rifiuti non rappresentano un'emergenza per tutte le amministrazioni comunali - ha spiegato Michele Bernard di Legambiente -. In realtà esistono soluzioni migliori per minimizzare l'impatto ambientale e il contenimento dei costi legati allo smaltimento dei rifiuti. A queste strategie si devono accompagnare una forte riduzione alla fonte dei rifiuti prodotti e un'efficiente raccolta differenziata, raggiunta attraverso la collaborazione di amministratori e di cittadini-consumatori».
«La competenza a decidere i piani di smaltimento per i rifiuti - ha ricordato il presidente della Provincia di Pordenone, Elio De Anna - spetta alla Regione. Alla Provincia rimane la programmazione attuativa che interessa una realtà priva di situazioni di emergenza, dove la raccolta differenziata raggiunge il 35% rispetto alla media regionale del 23%. Ma si può e si deve fare di meglio».
Nel corso dell'incontro non sono mancati esempi positivi, come quello raccontati da Laura Puppato, sindaco di Montebelluna, o quello riguardante la Regione Piemonte, in cui la drastica riduzione dei rifiuti conferiti in discarica è stata raggiunta attraverso la stretta collaborazione di tutti i rappresentanti della grande distribuzione.
Esistono buoni esempi anche in provincia di Pordenone. Antonio Tesolin, assessore ai tributi del Comune di Casarsa, ha descritto i risultati ottenuti sottolineando quali siano le zone di criticità che mettono in difficoltà il raggiungimento dell'obiettivo. «A Pordenone - come ha spiegato l'assessore all'ambiente Ennio Martin - il trend legato alla raccolta differenziata è passato dal 18% del 2005 al 28% del 2006. L’obiettivo da raggiungere si conferma il 45% nel 2009. In recente consiglio comunale è stata confermata l'importanza di affidare le due fasi, quella della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, a enti pubblici per evitare il rischio di derive speculative».