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Polemica sui «triangoli rosa»

Testo: 

Per la prima volta l'Arcigay ha reso omaggio in forma ufficiale alla Risiera
Il preside del Petrarca non fa affiggere l'annuncio della manifestazione

«Quella nazista fu una persecuzione razziale contro l'intera umanità intesa come insieme di diversità». Con queste parole il filosofo e deputato europeo Gianni Vattimo ha suggellato ieri mattina la breve cerimonia alla Risiera di San Sabba con la quale l'Arcigay ha voluto celebrare, per la prima volta a Trieste in forma ufficiale, la Giornata della Memoria. Vattimo, accompagnato dal presidente e dal vicepresidente del Circolo Arcobaleno Arcigay, Marco Reglia e Nicola Soia, ha deposto alla Risiera un serto di fiori a forma di triangolo rosa (il simbolo che marchiava gli omosessuali nei campi di sterminio) «In memoria di gay e lesbiche perseguitati», com'era scritto sul nastro.
Una cerimonia breve, dunque, e con poco pubblico, ma destinata ad avere strascichi polemici. Infatti mentre Marco Reglia intende chiedere, per il prossimo anno, «che l'Arcigay possa partecipare ufficialmente alla cerimonia pubblica cittadina assieme a tutte le altre associazioni», il consigliere provinciale di Rifondazione comunista, Denis Visioli, si appresta a presentare un'interrogazione sulla mancata affissione al liceo Petrarca della locandina che annunciava le varie manifestazioni organizzate dall'Arcigay per il Giorno della Memoria (oltre alla commemorazione alla Risiera, la presentazione di un libro alla Marittima sempre con il filosofo Gianni Vattimo).
Secondo quanto segnalato da uno studente diciassettenne, A.C., il preside del Petrarca, Adriano De Vecchi, non avrebbe dato il permesso di affiggere la locandina perché, dice lo studente, «al signor preside non piace un'associazione basata sulle inclinazioni sessuali, "qualunque esse siano", come mi ha detto, in quanto queste appartengono esclusivamente all'intimità dell'individuo». «Non è la prima volta che succede - continua lo studente - già tempo fa avevo chiesto di affiggere una locandina sulla presentazione di un libro a cura dell'Arcigay, e mi era stato risposto che si trattava di pubblicità; eppure l'Arcigay è un'associazione riconosciuta a livello nazionale, e la locandina sulle iniziative per il Giorno della Memoria non conteneva nulla di fazioso, partitico o diseducativo».
«Sulla questione presenterò un'interrogazione in Provincia - annuncia Denis Visioli - perché visto che proprio la Provincia sostiene incontri e conferenze rivolte a far conoscere la storia nelle scuole, non si capisce perché le iniziative dell'Arcigay, quali la presentazione di un libro appunto su fatti storici e per di più sull'Olocausto, non debbano essere prese in considerazione, quasi come a dire che gli omosessuali meritavano di morire nei campi di concentramento. Questo è molto preoccupante e anzi porta a una vera occlusione delle coscienze».
«Non ho vietato nulla - replica il preside Adriano De Vecchi - semplicemente ho chiesto tempo per pensarci e poi me ne sono dimenticato; non avevo fatto caso alle scadenze delle manifestazioni segnate sulla locandina, in questi giorni ero pieno di impegni e non ho avuto il tempo materiale di occuparmi della richiesta di affissione...».

Pietro Spirito

Data: 
Domenica, 19 January, 2003
Autore: 
Fonte: 
IL PICCOLO - Trieste
Stampa e regime: 
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