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Ds e Margherita: «Al voto senza listino»

Testo: 

Dopo lo scioglimento del tavolo istituzionale i partiti guida del centro-sinistra riaprono il confronto. Attenzione da parte dell’Udc

Pronto il progetto di legge. Sbarramento al 4%. Mano tesa ai partiti minori
Non solo assessori esterni e più rappresentanza per le candidate donne

TRIESTE. La bozza della nuova legge elettorale è pronta. A redigerla è stato il gruppo dei Ds, che l’ha trasmessa alla Margherita, con la quale c'è quasi la certezza di trovare un accordo, e poi agli altri partner.
«Ascolteremo tutti, della coalizione e dell'opposizione, ma non siamo disponibili ad attendere per l'eternità. La prossima settimana, o al massimo tra due, il testo verrà depositato, nella peggiore delle ipotesi con le firme dei due principali partiti della coalizione», dice Mauro Travanut, capogruppo della Quercia.
Un'iniziativa del genere era attesa, dopo l’impasse del tavolo politico aperto presso la presidenza del consiglio: la maggioranza non poteva infatti rimanere inattiva su quello che rimane un punto importante del suo programma.
Tra pochi giorni dovrebbe esserci una riunione con tutte le forze di Intesa, verranno sentite anche le minoranze, poi, come detto, si andrà in commissione.
Travanut si mostra ottimista. «Sappiamo che ci sono ancora angoli da smussare. Ma sul 90% dei contenuti c'è sintonia, e non solo in casa di Intesa democratica», dice. «Sugli sbarramenti e su certi modelli permangono pensieri diversi, ma, comunque vada, siamo pronti ad affrontare il dibattito consiliare con animo sereno».
Quali i punti qualificanti? In buona parte si tratta di quelli prodotti dal tavolo di lavoro, sia pure con opzioni alternative.
In primis c’è la cancellazione del listino, i consiglieri non votati e cooptati nella maggioranza, sostituito da un ripescaggio nelle graduatorie di voto per definire quel 55 o 60% che costituisce il premio di maggioranza per il presidente vincitore (votabile, com'è già oggi, anche disgiuntamente, cioè assieme a un consigliere che non gli è collegato).
Altro punto chiave è lo sbarramento: i Ds propongono la soglia al 4% o un apparentamento, con un massimo di tre partiti, con l'obbligo di un risultato complessivo del 6%, e dell 1,7% per ciascuna formazione. L'apparentamento è un mero dato formale: i simboli si presentano sulla scheda come se ciascun partito corresse da solo. Corre inoltre voce che il dato percentuale sarebbe ancora «trattabile».
Terzo cardine, la rappresentanza degli sloveni. Il modello in uso nelle elezioni europee (sostenuto dalla Margherita), cioè un partito specifico cui è garantito comunque un seggio, scatta solo qualora non venga eletto un candidato sloveno in altre liste (probabile fonte di problemi è però l'aleatorietà della condizione personale).
Ulteriore elemento nuovo è quello della presenza femminile. Si prevede non più del 60% di candidati dello stesso genere; mentre a livello di giunta c'è un minimo di tre assessori (la Margherita, viceversa, non vorrebbe soglie per lasciare libero il presidente). Previsti inoltre rimborsi di spese elettorali e finanziamenti di gruppo doppi in ragione della presenza del «genere sottorappresentato».
Importante pure l’affermazione della compatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore, pur se rimane, per il presidente, la possibilità di ricorrere a componenti di giunta esterni.
Il percorso della proposta di legge inizierà domani con un confronto tra i capigruppo di Ds e Margherita; a breve verranno coinvolte le altre forze politiche di Id, ci sarà poi il confronto con le minoranze, dopo di che, con il deposito in segreteria, il testo verrà iscritto nel calendario del consiglio.

Data: 
Martedì, 28 November, 2006
Autore: 
Luciano Santin
Fonte: 
MESSAGERO VENETO
Stampa e regime: 
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