Manifesto dei Riformisti Liberali per non lasciare all’Unione il monopolio dell’innovazione sociale
Roma
«Berlusconi è chiamato, anche con questo manifesto, a dire se la Forza Italia che verrà avrà anche un'anima liberale. Io credo che il destino, il futuro dei Riformisti Liberali sia legato innanzitutto alle decisioni di Forza Italia nei nostri confronti, sarà un primo segnale. E un segnale che arriverà presto in una direzione o nell'altra». Lo afferma Benedetto Della Vedova, nel corso dell'incontro organizzato ieri dai Riformatori Liberali, presso l'Hotel Nazionale, rispondendo al messaggio di saluto del coordinatore nazionale azzurro Sandro Bondi.
Un manifesto, quello proposto, per aprire il centro destra a temi eticamente sensibili e creare una destra che sia schiettamente liberale». L'assenza di certi temi «lascerebbe campo libero alle politiche stataliste del centrosinistra» Questo, aggiunge, è quanto si aspetta una parte degli elettori di Fi.
«Il centrodestra - spiega Della Vedova nel corso dell'incontro - non deve contrapporsi allo statalismo economico e arroccarsi a difesa di quello etico. Sarebbe un errore di matrice culturale, storica, elettorale e politica». Il rapporto fra tradizione e innovazione, anche nel campo delle convinzioni morale e dei comportamenti privati, può meglio svilupparsi - è la tesi di fondo - sul piano del conflitto delle idee e del mercato delle soluzioni «e non su quello della conquista dello Stato».
Dello stesso avviso è Marco Taradash, che nel suo intervento sottolinea l'importanza di «essere una destra liberale e libertaria», richiamando lo slogan del manifesto «Un'anima libertaria per il centro destra».
«Il nostro obiettivo - prosegue - è quello di dare a tutti gli elettori, che trovano ostilità nelle posizioni della Cdl su questioni etiche, un centrodestra, moderato ma liberale e la Cdl, è ancora troppo arroccata a politiche d'ispirazione confessionale».
Tra i primi firmatari del manifesto, promosso dai Riformatori Liberali, anche i giornalisti Vittorio Feltri e Giordano Bruno Guerri (intervenuto all'incontro).