La denuncia dei radicali dopo la visita di ieri alla struttura di via Barzellini
«La situazione strutturale del carcere di Gorizia non è incoraggiante. Le strutture vecchie ed il notevole sovraffollamento sono pene aggiuntive che non dovrebberso essere inflitte ai detenuti». Lo sostengono i radicali italiani al termine della visita effettuata ieri alla casa circondariale di via Barzellini della delegazione composta dal consigliere regionale Giorgio Buiatti, dal segretario dell'associazione Riformatori presidenzialisti Cristina Sponza, da Alessandro Mendizza e da Ugo Raza.
I radicali hanno constatato che i lavori di ristrutturazione dell'ultimo piano sono ancora lontani dall'ultimazione, che ci sono anche otto detenuti in celle che ne potrebbero ospitarne tre, che le celle sono vecchie, con gli intonaci cadenti e che ci sono i bagni a vista poco dignitosi dell'intimità degli ospiti.
Secondo i dati forniti da Cristina Sponza sono attualmente 60 i detenuti, il 70 per cento dei quali extracomunitari. Solo il 50 pc dei reclusi sta scontando la pena definitiva. A preoccupare ulteriormente - sempre secondo i radicali - è la carenza di agenti soprattutto nel turno notturno, situazione che si aggrava ulteriormente quando un agente deve accompagnare al pronto soccorso qualche detenuto.
La visita dei radicali si inquadra nella raccolta di nuove adesioni all'iniziativa di lotta non violenta per ottenere l'indulto, che alleggerirebbe le carceri. «Purtroppo a Gorizia - ha concluso Sponza - non ci è stato permesso divulgare tra i detenuti il nostro materiale informativo».